Trento / Il caso

Protesta contro le lezioni a distanza per l'ultimo giorno: gli studenti del liceo Da Vinci si presentano a scuola

Questa mattina, 9 giugno, in moltissimi si sono ritrovati presso l'istituto, dopo aver contestato già ieri la decisione della dirigente di far vivere solo in dad la fine dell'anno a 1.400 alunni, per evitare il caos in strada del 2022. Intanto cominciano i festeggiamente per le vie della città e al parco Santa Chiara

IL FATTO Trento, ultimo giorno di scuola: "Studenti a casa in dad"
FESTA Euforia a Trento per l'ultimo giorno di scuola 2022

TRENTO. Ieri avevano definito "assurda" la decisione della scuola di chiudere la sede oggi, 9 giugno, ultimo giorno di scuola, e di procedere solo con lezioni a distanza.

Avevano tentato con numerosi messaggi rivolti alla dirigente, Tiziana Rossi, di farle cambiare idea su quella scelta comunicata ieri via email.

Poco prima, in mattinata, si erano tenuti la cerimonia finale di saluto e il concerto nel liceo di via Madruzzo a Trento. Giusto il tempo di uscire di scuola ed è arrivato ai 1.400 studenti, famiglie e docenti il messaggio che cancella l'ultimo giorno in presenza.

E questa mattina sono arrivati comunque in massa davanti alla scuola (foto in alto), un modo per manifestare chiaramente la loro contrarietà nei riguardi di una decisione assunta, evidentemente, per il timore che si ripetessero le scene un po' caotiche di un anno fa (nella foto qui sotto), quando la festa dell'ultimo giorno occupò a tratti anche la strada, in via Madruzzo, fra canti, grida, fumogeni e tanta (per alcuni, troppa) euforia giovanile.

Nel messaggio sulla dad, peraltro, non vi è alcun riferimento ai fatti di un anno fa: sarebbe arrivato solo poi, in risposta (negativa) alle richieste studentesche di un dietrofront.

Questa mattina, dunque, grande ritrovo davanti alla scuola e, dato che qualche porta era aperta, gruppi di studenti sono anche entrati nell'istituto: "La nostra è una protesta pacifica contro una decisione che non condividiamo affatto. Visto che era aperto siamo anche passati nelle aule, per stare un po' insieme e ne abbiamo approfittato anche per salutare qualche professore", raccontano.

"Siamo qua da stamattina per cercare di fare da mediatori della situazione, per cercare di evitare che sfori in delinquenza e vandalismo", spiegano i rappresentanti del Da Vinci, presenti nel cortile della scuola.

La situazione che si era venuta a creare l'anno scorso, aggiungono, "non era limitata al Da Vinci, senza contare che 30 ragazzi dopo la festa si erano fermati a pulire la zona per far vedere che noi ragazzi non siamo esclusivamente quello. L'ultimo giorno di scuola è un giorno di festa per tutti".

La comunicazione della preside, dicono, "è arrivata ieri alle 14. Anche noi rappresentanti di istituto l'abbiamo saputo ieri, con docenti e studenti. Gli studenti si sono ritrovati a festeggiare l'ultimo giorno di scuola, soprattutto i ragazzi di quinta".

Il braccio di ferro fra studenti e dirigente ha segnato, dunque, questo epilogo dell'anno scolastico che lascerà senz'altro un gusto amaro a ragazze e ragazzi.

Resterà anche per loro la festa in città, con gli studenti delle altre scuole, lo scenario classico di questo giorno vissuto dai più come un momento liberatorio ma anche come opportunità per stare insieme in un contesto diverso dal solito.

Intanto, oggi, a metà mattinata, sono cominciati i festeggiamenti, con gli studenti di diversi istituti che sono usciti e hanno cominciato a trovarsi per le vie della città e al parco Santa Chiara. E tra vociare e allegria, sono già tornati anche i fumogeni per strada.

La decisione di chiudere le porte del Da Vinci, oltre a scatenare le critiche fra gli alunni, è rimbalzata in consiglio provinciale.

Se ne occupano infatti, in una interrogazione, anche il consigliere Paolo Zanella di Futura ed una nota di Casa Autonomia dei consiglieri Paola Demagri e Michele Dallapiccola.

"Mi è stato segnalato da alcuni/e studenti sconcertati del liceo scientifico Da Vinci di Trento e da alcuni/e insegnanti che la dirigente ha deciso di far svolgere l'ultimo giorno di scuola in Dad, di fatto togliendo un momento di celebrazione e di commiato adeguato e importante per loro; pare che lo scorso anno vi siano stati disordini l'ultimo giorno di scuola e che per questo motivo era già stata stabilita dalla dirigente un'uscita da scuola in tre diverse fasce orarie. Non si capiscono quindi le ragioni di questa decisione dell'ultimo minuto", scrive Zanella.

"Oggi agli alunni di alcuni istituti trentini è infatti arrivata una mail in cui si comunica che l'ultimo giorno di scuola si svolgerà a distanza, con i docenti che si collegheranno in Meet negli orari designati.

Non si tratta di una possibilità in più offerta a studenti che magari hanno difficoltà a seguire in presenza le ultime lezioni dell'anno per questioni di distanza o altre circostanze estenuanti, ma di una vera e propria restrizione inopportuna, la cui responsabilità ricade sull'assessorato.

È infatti l'assessorato a causare questa restrizione, autorizzando le scuole a prendere queste misure, andando in questo modo a "gestire" gli studenti che vorrebbero invece partecipare alle normali attività scolastiche fino all'ultimo giorno di calendario, come sarebbe loro diritto. Si tratta di una forma di restrizione politica inopportuna e sappiamo come le restrizioni forzate possano causare reazioni infelici", scrivono Demagri e Dallapiccola.

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