Montagna / Il caso

Soccorsi, la Provincia cambia rotta: mai valutata la sospensione delle attività di notte nelle zone con orsi e lupi

Arrivano le rassicurazioni, dopo le ipotesi paventate dal numero uno della Protezione civile, Raffaele De Col, che avevano scatenato polemiche e richieste di precisazioni a piazza Dante

POLEMICA Ecologisti contro De Col: "Idea assurda, deve dimettersi"
CONTRARI Il no dei sindaci: garantire i soccorsi
IL CASO Basta soccorsi notturni nelle aree a rischio
ORSI Come comportarsi per limitare i rischi di incontri

TRENTO. Aggiustamento di rotta della Provincia sulla questione dei soccorsi notturni in montagna: "Non è mai stata valutata la sospensione delle attività di notte", si legge in una nota per la stampa diffusa questo pomeriggio, 5 giugno.

Si valutano, invece, "nuove procedure operative per soccorsi e ricerche di persone disperse in aree non urbane frequentate dai grandi carnivori, sono in fase di messa a punto da parte del gruppo tecnico della Consulta di Protezione civile del Trentino".

L'iniziativa, spiega ancora piazza Dante, è stata promossa all'indomani della tragedia di Caldes. L'obiettivo è di garantire la sicurezza delle diverse strutture operative.

Ma si frena, dunque, su quanto ventilato dal numero uno della Protecione civile, Raffaele De Col, un'ipotesi di stop agli interventi notturni in aree a rischio lupo e orso che ha sollevato un grande polverone, molte polemiche e anche la richiesta di dimissioni dello stesso dirigente avavnzato oggi dal coordinamento provinciale delle associazioni ambientaliste (Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Pan-Eppaa e Wwf).

“La presenza di orsi e lupi rappresenta un fattore di rischio per le realtà attivamente impegnate nelle ricerche e richiede dunque un'adeguata pianificazione delle procedure da seguire e dei comportamenti da tenere.Al termine dell'iter tecnico relativo alle procedure di ricerca, sarà avviato un percorso conoscitivo e valutativo nelle sedi istituzionali”, osserva il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

A proposito di sedi istituzionali, il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, spiega che "in accordo con il presidente della Provincia, nei prossimi giorni organizzeremo una riunione nella sede del Consorzio dei Comuni, alla quale saranno invitati a partecipare tutti i sindaci del Trentino che, come noto, hanno competenza in materia di pubblica sicurezza e di Protezione civile. In quella sede, saranno analizzate le proposte elaborato dal gruppo tecnico della Consulta di Protezione civile, nella consapevolezza che il principio cui anche i sindaci guardano è sempre quello di garantire la sicurezza degli operatori e per far questo serve un'attenta valutazione dei rischi”.

Alla stesura della nuova direttiva sulle attività di supporto alle squadre di ricerca persone che operano in contesti in cui sono presenti i grandi carnivori, stanno partecipando le diverse strutture operative, sotto il coordinamento del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna guidato dallo stesso dirigente generale Raffaele De Col.

“È sempre opportuno adottare comportamenti utili a minimizzare il rischio di incontro con i grandi carnivori”, afferma quest'ultimo.

Nel comunicato, si spiega anche che "le procedure di ricerca – che in nessun caso saranno sospese - terranno necessariamente conto di due elementi: salvo rare eccezioni, gli orsi sono sostanzialmente presenti nel Trentino occidentale, mentre i lupi frequentano l'intera provincia". 

Quanto alle realtà coinvolte, si ricorda che accanto alla Centrale unica di emergenza, sono coinvolti Corpo forestale trentino, Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino, Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe, Soccorso alpino e speleologico del Trentino, Croce rossa italiana (Comitato trentino), Psicologi per i popoli e Protezione civile Ana (Nuvola) e Unità operativa di Trentino emergenza.

Infine, su un altro aspetto della questione grandi carnivore, Fugatti rilancia l'obiettivo della Provincia di consentire la dotazione dello spray antiorso a corpo forestale, custodi forestali e a tutti gli operatori della Protezione civile.

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