Lago di Garda / Sicurezza

Maxiraduno a Peschiera, stazione presidiata dopo la sfida Salvini-'Maranza'

L'appello all'adunata per replicare l'assalto a Peschiera del Garda come un anno fa è caduto nel vuoto. Alta l’allerta da parte delle forze dell’ordine. I sindaci Gaiulli e Dal Cero hanno seguito costantemente l'evolversi della situazione

IL PIANO Il tavolo tecnico per evitare le violenze dello scorso anno
VIDEO La sfida su Tik Tok

VERONA. L'appello all'adunata in massa dei "Maranza" per replicare l'assalto a Peschiera del Garda, come un anno fa, è caduto nel vuoto. La sfida al ministro Salvini, a suon di provocazioni sui social, non ha avuto seguito. Compreso il sedicente "piano B", rilanciato anche nelle ultime ore su Tik Tok con Viareggio come possibile nuova meta. Un paio di centinaia di giovani, in occasione della Festa della Repubblica, sono arrivati via treno dalla Lombardia nel centro veronese che si affaccia sul lago di Garda.

Un anno fa, sulle spiagge del lago fino al Comune confinante di Castelnuovo, e nel centro del paese, si registrarono incidenti e danneggiamenti. Cinque ragazze raccontarono anche di un incubo capitato loro nel viaggio di ritorno, con molestie che le fecero scendere impaurite alla stazione di Desenzano. Una denuncia che fu archiviata per l'impossibilità di risalire all'identità dei violenti Le forze dell'ordine, con il piano predisposto dal prefetto, Donato Giovanni Cafagna, e coordinato dalla Questura, guidata da Roberto Massucci, hanno blindato la stazione ferroviaria di Peschiera, il lungolago, ma sono state monitorate anche le altre stazioni sull'asse ferroviario Milano-Brescia-Verona e lungo le direttrici dal Trentino. Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza hanno assicurato un cordone di sicurezza per tutta la giornata. E non si sono registrati incidenti.

Maxiraduno a Peschiera: su Tik Tok la sfida a Salvini: «Ti consiglio di non venire»

L’appuntamento si avvicina e le forze dell’ordine sono in allerta, visti i precedenti. L’annunciata replica del maxi raduno di giovanissimi a Peschiera del Garda, il 2 giugno, desta più di una preoccupazione. Tanto da spingere la Questura di Verona a emanare un'ordinanza per vietare il maxi raduno. Organizzato con un martellante tam tam sui social, soprattutto su Tik Tok, lo scorso anno il raduno si caratterizzò per risse, vandalismi, molestie sessuali e scontri con la polizia. Il timore che la cosa si ripete è concreto e ha spinto anche Matteo Salvini, vicepremier e ministro per le Infrastrutture, a intervenire, lanciando un appello al rispetto delle regole e della buona educazione. La replica è arrivata via Tik Tok: «Il 2 giugno vi voglio tutti a Peschiera. E a Salvini consiglio di non venire».

Sul social Tik Tok sono circolati alcuni video accompagnati dallo slogan "Viareggio come Peschiera", nei quali si vedono centinaia di giovani scendere dal treno nella stazione versiliana. Che questo fosse il fantomatico "piano B" con cui i "Maranza" avevano sfidato Matteo Salvini non ha trovato conferme. Nessuna "orda", dunque, di giovani italiani di seconda generazione ha assaltato il paese gardesano. Ci sono stati momenti di tensione nel pomeriggio sul lungolago, dove una cinquantina di ultrà, ritenuti vicini all'estrema destra, aveva intenzione di fare una sorta di 'presidio': tutto risolto con qualche insulto con i ragazzini di passaggio, sarebbe volato anche uno schiaffo, ma la situazione non è degenerata, come temevano alcuni gestori dei locali in riva al lago. Qualcuno di loro era ricorso anche all'ausilio della security per proteggere la propria attività economica.

I sindaci di Peschiera, Orietta Gaiulli, e di Castelnuovo del Garda, Giovanni Dal Cero, hanno seguito costantemente l'evolversi della situazione dopo avere partecipato nei giorni scorsi ai vertici - anche interregionali - del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, nei quali è stata messa a punto la task force anti-baby gang. Ma alla fine la paventata "invasione" non c'è stata.

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