Provincia / La polemica

Bonus bollette, i sindacati: “La Giunta provinciale risparmia sulla pelle delle famiglie”

Solo poche centinaia di domande, per Cgil, Cisl e Uil si tratta di un’operazione fallimentare. “Metà delle famiglie trentine senza aiuti. In cassa restano 15 milioni di euro non spesi mentre l’inflazione in tre anni ha tagliato due stipendi”. Indicizzare i benefici del welfare al costo della vita

L'ANNUNCIO Dalla Provincia 180 euro ad ogni famiglia
RISPARMI Piano da 25 milioni nelle sedi provinciali

TRENTO. Si sono chiusi ieri i termini per la presentazione delle domande per l’accesso al bonus provinciale bollette di 180 euro per i nuclei familiari che non lo avevano ricevuto in automatico entro il mese di marzo scorso. Ma le domande raccolte in questa seconda fase risulterebbero poche centinaia. “La Giunta - dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - aveva dichiarato di voler dedicare a questa misura ben 48 milioni di euro. Poi aveva stanziato circa 40 milioni di euro. Ad oggi ne risultano spesi poco più di 24 milioni. In pratica la Giunta Fugatti risparmia sulla pelle delle famiglie in difficoltà. Una prassi ormai consolidata in questa consiliatura”.

I sindacati ricordano infatti che all’inizio dell’emergenza Covid la Giunta provinciale, su pressione delle forze sociali e delle opposizioni, aveva stanziato circa 13 milioni di euro per il sostegno al reddito delle famiglie, ma alla fine la spesa effettiva era stata pari solo ad un terzo. Nel 2021 poi solo la metà del budget di 18 milioni di euro previsto per il sostegno al reddito dei lavoratori stagionali che non avevano potuto lavorare nel turismo a causa del blocco degli impianti e delle attività ricettive invernali finì realmente nelle tasche di lavoratrici e lavoratori del settore.

“Non è quindi la prima volta - accusano i sindacati - che la giunta provinciale lancia roboanti proclami e poi senza remore fa cassa e risparmi proprio sulle famiglie e sui lavoratori rendendoli tutti più poveri”.

Per Cgil, Cisl e Uil anche se ora la Giunta mettesse una pezza riaprendo i termini per le domande di bonus bollette, il risultato non cambierebbe e le domande sarebbero comunque poche decine. “Si tratta di un’operazione fallimentare, buona solo per far propaganda. Il bonus bollette è stato fin dall’inizio un intervento iniquo e inefficace. Lo dimostrano le tante famiglie che oggi si trovano a pagare conguagli da migliaia di euro per il riscaldamento condominiale. Si doveva agire come la Provincia di Bolzano dando benefici più alti alle famiglie meno abbienti. Proprio su di loro che l’inflazione, che nel triennio raggiungerà il 17% tagliando di fatto due mensilità, colpisce più duramente”.

Per questo Grosselli, Bezzi e Alotti rilanciano la necessità di reinvestire i 15 milioni di euro risparmiati sul bonus bollette per un nuovo intervento a favore delle famiglie e stanziando almeno altri 10 milioni per l'adeguamento al costo della vita degli interventi economici a favore di poveri, figli minori e non autosufficienti.

“Lo ha fatto lo Stato - ricordano i sindacalisti - rivedendo l’Isee e aumentando gli assegni per i figli. L’Autonomia non può restare indietro. Altrimenti la Giunta Fugatti contribuisce ad impoverire le famiglie, i lavoratori ed i pensionati”

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