L’abuso / Giustizia

Violentata dall'amico che ha  conosciuto su Facebook: lui condannato a 5 anni e due mesi

In base alla denuncia che è stata poi presentata dalla donna, l'avrebbe stuprata, avrebbe consumato un rapporto sessuale non protetto su una donna non consenziente. Una notte da incubo dalla quale donna che, forse per timore, non è fuggita. Una volta da sola ha trovato la forza per chiamare i carabinieri

TRENTO Portata in una cantina e abusata

TRENTO. Si erano incontrati quasi per caso su Facebook e utilizzando i social avevano iniziato a conoscersi e scambiarsi messaggi. Un'amicizia gradita ad entrambi, tanto da decidere di spostare la conoscenza dal piano virtuale a quello reale. Ma dal loro primo appuntamento è nata una denuncia - presentata da lei - per violenza sessuale aggravata alla quale ha fatto seguito una condanna - per lui - a cinque anni e due mesi. Che probabilmente non sconterà visto che nelle more del processo è tornato a vivere a casa, in Tunisia.

La vicenda è iniziata nel 2019 con, appunto, una semplice richiesta di amicizia sui social. I due (lei ora quarantenne, lui con qualche anno di meno) non si conoscono di persona anche perché vivono a centinaia di chilometri di distanza: lui a Trento, lei a Roma. Ma il virtuale non ha limiti geografici e quindi inizia un rapporto che diventa sempre più frequente. Fino a quando i due decidono di conoscersi finalmente di persona. È lei che prende il treno e raggiunge Trento.

I due chiacchierano, mangiano, trascorrono una serata che risulta piacevole ad entrambi e avrebbero consumato della droga. Sono due persone segnate dalla fragilità e dagli abusi di sostanze che, a quanto pare, si sono conosciute e riconosciute come simili. Ma è durante la notte che le cose cambiano.

Lui, in base alla denuncia che è stata poi presentata dalla donna, l'avrebbe violentata, avrebbe consumato un rapporto sessuale non protetto su una donna non consenziente. Una notte da incubo dalla quale donna che, forse per timore visto che si trovava in una realtà a lei sconosciuta, non è fuggita. Ha sopportato la presenza di lui per alcune ore e poi, quando si è trovata sola, ha cercato i carabinieri per mettere nero su bianco quello che le era successo.

Dopo la denuncia sono stati fatti accertamenti e controlli che hanno portato al rinvio a giudizio del trentenne (difeso dall'avvocato Fedrizzi) con le accuse di violenza sessuale (con l'aggravante di aver commesso il fatto sotto effetto di stupefacenti) e di cessione di droga, cocaina per la precisione. Come è finita lo abbiamo anticipato: l'uomo è stato condannato a 5 anni e due mesi.

Si tratta di una sentenza di primo grado e quindi potrebbe decidere di fare appello. Anche se, vivendo ormai all'estero, è probabile che alla fine non lo faccia.

comments powered by Disqus