Festival / Il dato

Qualità della vita in Italia, Trento al top insieme a Siena e Ravenna

Svelati in anteprima nella giornata di oggi, domenica 28 maggio,  i risultati dell’indagine annuale del Sole 24 ore. L’indagine ha visto primeggiare Siena per la categoria bambini, Ravenna per i giovani e Trento per gli anziani. Trento inoltre si posiziona nei primi dieci classificati anche in tutte le altre categorie

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TRENTO. Trento ai primi posti nella categoria “anziani” per la speranza di vita e per gli investimenti sull’assistenza domiciliare over 65. Sono stati svelati in anteprima per il pubblico del Festival dell'Economia di Trento i risultati dell’indagine annuale sulla qualità della vita del Sole 24 ore, che uscirà domani (29 maggio) sul giornale.

Al centro del rapporto i bambini, i giovani e gli anziani. I principali trend nazionali emersi dall’indagine sono: canoni di locazioni in crescita, disoccupazione giovanile scesa al 20%, i neet (giovani che non studiano, nè lavorano) in decrescita al 17%.

A moderare il dibattito le giornaliste del Sole 24 ore Marta Casadei e Michela Finizio. “Siamo diventati una bussola per molte amministrazioni locali”, ha detto Finizio. L’indagine ha visto primeggiare Siena per la categoria bambini, Ravenna per i giovani e Trento per gli anziani. Trento inoltre si posiziona nei primi dieci classificati anche in tutte le altre categorie.

Casadei ha aggiunto che si tratta di “fasce d’età strategiche per lo sviluppo della società. Risultati inferiori si sono registrati nelle grandi città, attrattive per tante ragioni ma non performanti su questi target. Tra i vari indicatori, il più strategico eletto per l’anno 2023 è quello che riguarda i giovani, perché sono gli unici a garantire la crescita nazionale. È stato recentemente rivolto un sondaggio a 2.000 giovani fra 18 e 29 anni – ha aggiunto - per sondare aspettative e criticità. Emerge un paese con 'giovani bloccati' sia sul piano lavorativo che familiare”.

Primo ad intervenire Alessandro Rosina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: “La provincia di Trento non ha mai fatto scendere la fecondità troppo in basso perché ha introdotto politiche lungimiranti”, ha aggiunto. Dal sondaggio sui giovani è emerso anche che oltre il 55 % risponde che vorrebbe avere un figlio ma, di questi, la metà dice di non essere nelle condizioni di farlo.

Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle Associazioni familiari ha commentato: “I dati del sondaggio ci raccontano di 'giovani bloccati', 'parcheggiati' perché non hanno certezze. Ho chiesto ai giovani cosa vorrebbero dalla politica e hanno risposto che vogliono prospettive e protagonismo per anticipare i tempi dell’emancipazione”.

Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento: “Dal 2019 la nostra Provincia mette al centro le politiche di transizione all’età adulta. In Italia i giovani escono di casa in media a 29,9 anni contro la media europea di 21,5. Tra le ultime azioni promosse sul territorio, la dote finanziaria per favorire l’indipendenza dei giovani, per aiutarli ad uscire di casa con prestiti fino a 30.000 euro all’arrivo del primo o del secondo figlio”.

Malfer ha anche informato che il 25% dei dipendenti in Trentino lavora in aziende certificate “Family Audit” con piani di conciliazione famiglia-lavoro che attirano in particolare i giovani lavoratori (18-40 anni), attratti dalle condizioni di lavoro più flessibili. Infine, ha parlato dell’economia della saturazione, che appunto satura le risorse presenti sul territorio e non utilizzate e che in Trentino si è tradotta con l’impiego della card dell’EuregioFamilyPass nel settore dei trasporti, museale, ristorazione e sport.

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