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Provincia, i sindacati all'attacco: il tema casa non diventi terreno di scontro politico per la leadership nel centrodestra

Cgil, Cisl e Uil criticano il botta e risposta fra Zanotelli e Gerosa sulla questione sfratti, pur apprezzando i provvedimenti annunciati dalla giunta per rateizzare i debiti. I sindacati intervengono anche sul trattamento economico dei consiglieri regionali e chiedono che l'adeguamento non sia automatico: "Non bisogna ampliare il divario tra rappresentati politici e cittadini"

SCONTRO Itea contro la Provincia: si attivi su caro energia e sfratti
IL NODO Famiglia con tre figli minori da maggio sarà senza casa
PROTESTA La presidente di Itea, Gerosa, incontra gli inquilini

TRENTO. "È inaccettabile che la casa diventi il terreno di scontro politico per regolare i conti all'interno dei partiti di centrodestra in vista delle prossime elezioni provinciali. Quella abitativa in Trentino è una vera e propria emergenza che come sindacati, e non da soli, denunciamo da anni senza ascolto".

Lo affermano - in una nota - Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti di Cgil, Cisl e Uil del Trentino.

Il riferimento è allo scontro aperto fra Itea e Provincia. Ieri la presidente della società delle case popolari, Francesca Gerosa (FdI) e il cda hanno risposto con toni piccati all'annuncio dell'assessora alle politiche abitative Giulia Zanotelli (Lega) di aver chiesto a Itea di rateizzare il debito degli inquilini non su 12 ma su 48 mesi, per aiutare le famiglie ed evitare le procedure di sfratto per morosità. Annuncio fatto all'insaputa di Itea.

«È necessario che la giunta si attivi concretamente e predisponga una delibera in tal senso, nella quale dia una direttiva chiara alla società. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, in questo caso decine di milioni di euro» dice Gerosa.

Duri i sindacati di fronte a questa polemica fra l'assessora della giunta Fugatti e la numero uno Itea che è pure la candidata indicata da Fratelli d'Italia come alternativa al presidente uscente alle prossime provincialin di ottobre.

"Ribadiamo la nostra valutazione positiva sui provvedimenti annunciati dall'assessora Giulia Zanotelli, ma allo stesso tempo rimarchiamo come siano tardivi visto che in questi anni l'unico approccio che la giunta ha avuto sul tema della casa è stata quello di imporre dei limiti di residenza, poi bocciati dalla Corte costituzionale, per tenere fuori i cittadini stranieri alimentando un'assurda e pericolosa lotta tra poveri", aggiungono i sindacalisti, tornando a chiedere di ampliare il numero di alloggi disponibili, estendere la rateizzazione delle bollette e aumentare il contributo sull'affitto.

"Le famiglie hanno bisogno di provvedimenti rapidi e concreti, soprattutto per quanti sono in graduatoria, ma non possono accedere ad un alloggio a canone sostenibile perché ci sono più di 1000 alloggi Itea sfitti e non ristrutturati. Servono provvedimenti sugli sfratti", concludono Faggioni, Bezzi e Alotti.

Cgil, Cisl e Uil intervengono anche sul tema del trattamento economico dei consiglieri regionali e chiedono che l'adeguamento non sia automatico: "Non bisogna ampliare il divario tra rappresentati politici e cittadini", dicono.

La proposta dei sindacati è  "una rivalutazione quinquennale dei trattamenti economici dei consiglieri regionali, assumendo come limite massimo la percentuale degli adeguamenti per la parte economica del rinnovo del contratto collettivo provinciale delle autonomie locali, scuola e sanità".

Cgil, Cisl e Uil di Trentino e Alto Adige, insieme a Asgb, si rivolgono così al presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Josef Noggler e ai capigruppo di maggioranza, nel corso dell'incontro convocato primo dell'avvio dei lavori in aula, a Bolzano.

Nell'audizione, le sigle sindacali hanno ribadito "l'urgenza di arrivare alla definizione di una proposta di legge che non ampli il divario tra rappresentati politici e cittadini. Non vorremmo infatti che la politica diventasse ostaggio di potentati economici o che a sedere nel consiglio regionale potessero essere solo le persone delle classi benestanti o addirittura i ricchi.

Per questo siamo consapevoli che un giusto trattamento economico è essenziale per favorire la rappresentanza di tutti i ceti sociali e con essa l'indipendenza e l'autorevolezza dei legislatori", hanno chiarito i rappresentanti sindacali.

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