Animali / Il caso

Orsi, la Lav contro la Provincia: "Non ha fatto abbbastanza prevenzione, ora sarà battaglia legale"

L'associazione animalista critica duramente gli annunci del presidente Fugatti dopo l'aggressione a Caldes in cui è morto il giovane Andrea Papi: "La rappresaglia contro gli orsi è una reazione priva di ogni fondamento logico e scientifico e nulla cambierà per la sicurezza dei cittadini"

PROGETTO Ora la Provincia intende dimezzare il numero di orsi
FUGATTI L'orso che ha ucciso Andrea sarà abbattuto
WWF Va rimosso l'orso responsabile dell'aggressione

TRENTO. La Lav, Lega antivivisezione, va all'attacco della Provincia autonoma di Trento, dopo l'annuncio delle misure dispospte in seguito all'aggressione mortale da parte di un orso, nei boschi di Caldes (val di Sole), nella quale ha perso la vita il giovane Andrea Papi.

Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatit, ieri, dopo la conferma scientifica della responsabilità di un orso per l'uccisione, ha disposto l'individuazione e l'abbattimento immediato dell'esemplare responsabile, così come degli altri soggetti "problematici" già al centro di precedenti ordinanze provinciali.

Inoltre Fugatti ha annunciato l'impegno dell'ente locale affinché venga dimezzato l'attuale numero di orsi presenti in Trentino: da un centinaio a una cinquantina.

Duro il commento della Lav: "Ucciderne subito 4, poi altri 60, la metà della popolazione dei plantigradi, questa la rappresaglia contro gli orsi annunciata da Maurizio Fugatti. Alla luce della conferma del decesso di Andrea Papi che ancora piangiamo, a causa dell’aggressione di un plantigrado, quella del presidente Fugatti è una reazione priva di ogni fondamento logico e scientifico, mossa solamente da un senso di becera vendetta", scrive la Lav in una nota per la stampa, diffusa questa mattina, 8 aprile, dall'ufficio nazionale dell'organizzazione animalista.

“Questa rappresaglia aggiungerà solo sangue innocente a sangue innocente mentre l’Amministrazione provinciale trentina, come tutte quelle che l’hanno preceduta, non è stata in grado di favorire la convivenza pacifica nel rispetto della vita degli umani e degli orsi si tratta di 'una lucida strategia politica e ideologica' non scientifica, come ha detto il medico veterinario trentino Alessandro De Guelmi che ha curato il progetto “Life Ursus” di reintroduzione dell’orso voluto dalla stessa Provincia oltre vent’anni fa, finanziato con soldi pubblici chiesti e ottenuti da Trento all’Unione europea, animali prima sterminati da caccia e urbanizzazione e poi usati come attrazione turistica e indotto commerciale", dichiara Simone Stefani, Vicepresidente nazionale Lav e responsabile trentino dell’Associazione.

L'associazione animalista rinnova quindi le proprie accuse alle modalità con le quali è stato gestito in questi anni il progetto di reintroduzione, avviato attorno al 2000.

"Le responsabilità della Provincia di Trento - scrive la Lav - e la sua inadeguatezza nel gestire la sicurezza dei cittadini sono oggi ancora più evidenti e ne sono testimoni tutti gli incidenti registrati nel corso degli anni, sempre riconducibili a comportamenti umani inadeguati al contesto di un incontro con l’orso".

Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav animali selvatici annuncia battaglia legale: "Risponderemo colpo su colpo, nelle aule giudiziarie e in piazza, a ogni minaccia alla vita degli orsi e per continuare a coltivare la possibile, necessaria, pacifica convivenza fra tutti. Le accuse del presidente Fugatti gli si ritorceranno contro perché dimostreremo in ogni Tribunale e ai cittadini che non è stato mai fatto tutto ciò che era nelle possibilità di Provincia e Comuni per prevenire gli incidenti, informando correttamente e assiduamente cittadini e turisti, eliminando le attrattive per gli orsi come i rifiuti, vietando l’accesso umano in alcuni boschi in particolari periodi dell’anno, come succede normalmente in altri Paesi”.

Infine, secondo la Lav, "la conferenza stampa di ieri di Fugatti, convocata dopo la tragedia avvenuta a Caldes, poteva rappresentare l’occasione per l’amministrazione provinciale di Trento di assumersi pubblicamente la responsabilità della mancata informazione e educazione dei cittadini alla prevenzione degli incidenti con gli orsi. Un’opportunità per ripartire costruendo un nuovo rapporto tra orsi e cittadini basato su rispetto e consapevolezza. Invece il presidente Fugatti ha deciso di scatenare un’offensiva che non sarà utile a nessuno, perché l’odio e il desiderio di vendetta non insegneranno certamente ai cittadini come comportarsi nel caso in cui dovessero incontrare un orso sul loro cammino e quindi nulla cambierà per la loro sicurezza", conclude l'associazione animalista in questo pesante attacco rivolto alla giunta di piazza Dante.

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