Sanità / Il caso

Caccia ai medici nei punti nascita periferici: Apss paga un ginecologo 1.152 euro al giorno

È nota la forte volontà politica di Provincia e Azienda sanitaria di non chiudere i due reparti periferici. Costi quel che costi. Ma a tutto c’è un prezzo. A Cles c'è un posto vacante mentre a Cavalese mancano due ginecologi rispetto all'organico teorico (6 medici più il direttore)

L'ANALISI Stanchi e preoccupati, la fuga dei medici dagli ospedali
IL CASO Ospedali periferici, punti nascita sull'orlo del baratro

di Matteo Lunelli

TRENTO. Ancora una "caccia al medico" per tenere in vita i punti nascita di Cavalese e Cles. È nota la forte volontà politica di Provincia e Azienda sanitaria di non chiudere i due reparti periferici. Costi quel che costi.

A Cles c'è un posto vacante mentre a Cavalese mancano due ginecologi rispetto all'organico teorico (6 medici più il direttore).

Per ora l'Apss ha "tamponato" con ordini di servizio, inviando medici da Trento e Rovereto per coprire turni in periferia, e appunto con una serie di contratti di libera professione. Che, però, non sono sufficienti. Lo scoglio non è certo l'aspetto economico: per un'ora di lavoro a chiamata l'Azienda paga 96 euro e considerato che i turni sono di dodici ore un ginecologo che va a Cles o Cavalese porta a casa 1.152 euro al giorno.
 

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