Trento / Il dramma

Tentato omicidio, udienza di convalida dell'arresto di un cinquantenne accusato per l'aggressione a moglie e figli

L'uomo, di origini sudamericane, era ubriaco ed è stato arrestato dalla polizia dopo aver minacciato con una bottiglia rotta e un coltello la consorte e i due figli di lei: è accaduto fra il 5 e il 6 gennaio in un appartamento di Trento nord

IL FATTO Tentato omicidio a Gardolo: una donna si riesce a salvare grazie all'aiuto dei figli

TRENTO. È prevista questa mattina, 9 gennaio, in tribunale a Trento, l'udienza di convalida dell'arresto di un uomo di 50 anni, di origini straniere, accusato di aver tentato di uccidere la moglie nella notte fra il 5 e il 6 gennaio scorsi.

Il pubblico ministero Marco Gallina ha chiesto la convalida dell'arresto. L'uomo arrestato, sudamericano, ora si trova nel carcere di Spini e dovrà rispondere anche di maltrattamenti in famiglia.

L'incubo è iniziato alle 4 del mattino. Due ore di follia in un appartamento di Trento nord, come ha spiegato la polizia, con l'uomo che ha minacciato con una bottiglia rotta e poi un coltello la moglie ed i due figli di lei, di 16 e 19 anni.

 

L'intervento della polizia, alle 6, dopo la chiamata al "112" della donna, ha posto fine non solo ad un'aggressione che avrebbe potuto avere esiti drammatici, ma anche ad una serie di violenze familiari iniziate - come è stato scoperto solo in quel frangente - anni fa e mai denunciate. L'uomo, un cinquantenne sudamericano che quella notte aveva esagerato con l'alcol, è finito in carcere per tentato omicidio.

La moglie ed i due ragazzi nel tentativo di disarmarlo sono rimasti feriti alle mani e alle braccia.

L'allarme venerdì mattina, giorno dell'Epifania, prima dell'alba. A chiedere aiuto è stata una donna che, sotto shock, riferiva di una violenta lite scoppiata in un appartamento.

L'alterco era poi proseguito in strada: quando gli agenti della volante sono arrivati nel luogo indicato nella telefonata, hanno trovato il cinquantenne e il ragazzo più grande fuori casa, pronti a mettersi le mani addosso. I due sono stati divisi con la forza. Nell'abitazione, invece, erano rimasti la donna con il figlio minore. Tutti e quattro sono stati portati in questura e sentiti separatamente dagli operatori della volante.

I problemi di alcol dell'uomo sarebbero all'origine della violenta lite, che ha avuto il culmine con l'aggressione con il coltello. Una dipendenza che nel tempo non ha fatto che accrescere l'indole violenta di lui.

Da precisare che l'uomo non sarebbe mai stato denunciato dai familiari per minacce o altro, ma dal racconto della donna, sentita a lungo venerdì in questura, è emerso chiaramente che l'episodio di quel giorno era sicuramente il più violento ma non il primo in cui si palesava l'aggressività del marito.

Se in precedenza il cinquantenne si era limitato alle parole, minacciando di uccidere la donna, venerdì mattina, dopo essere stato ripreso perché stava esagerando con la grappa, avrebbe preso un coltello da cucina puntandolo prima contro la moglie, poi contro il figlio minorenne di lei.

Il ragazzo, svegliato dalle urla, aveva cercato di difendere la mamma. Nell'abitazione i poliziotti hanno trovato anche la bottiglia rotta che l'uomo avrebbe pure brandito contro i conviventi. La donna è riuscita a chiamare i soccorsi solo verso le 6 del mattino, quando il marito, con la mente ancora annebbiata dall'alcol, aveva lasciato l'abitazione. In strada sarebbe avvenuta una seconda lite, questa volta con il figlio maggiore di lei.

A pochi giorni dall'inizio del 2023 sono già due gli uomini arrestati per aver usato violenza nei confronti delle partner. La notte di lunedì 2 gennaio l'intervento dei carabinieri per una lite in strada in località Sponda Trentina, fra Trento e Lavis, ha portato alla scoperta di una situazione di disagio e di sottomissione.

Vittima una ragazza che da mesi veniva offesa e denigrata dal convivente, un macedone di 32 anni. L'uomo in un caso l'aveva anche legata e picchiata.

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