Giustizia / Il processo

Pistola in pugno rubarono l'auto: condannati rapinatori e complice

Accadde a Spini durante l’adunata degli alpini. Cinque anni ciascuno ai due albanesi che entrarono in azione e un anno e 4 mesi alla titolare dell’autodemolizione

di Marica Viganò

TRENTO. Pistola in pugno, avevano minacciato e derubato un automobilista di denaro, valigie e soprattutto della sua Bmw 535 Gt. Per i due malviventi, nati in Albania, è ora arrivata la condanna a 5 anni ciascuno per rapina, mentre un anno e 4 mesi è la pena comminata alla complice, una italiana accusata di riciclaggio e titolare di una ditta di autodemolizioni nel Milanese, dove erano stati ritrovati alcuni pezzi della vettura rubata.

La rapina avvenne nella giornata clou dell'Adunata degli alpini, il 13 maggio 2018, una domenica. Oltre ad un imponente dispiegamento di forze dell'ordine già predisposto per l' "invasione" di 600mila persone tra alpini e simpatizzanti, quel mattino il centro era blindato per l'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'allarme era scattato nella zona nord, a Spini. Immediato l'intervento della polizia a cui la vittima, un automobilista romeno che viaggiava a bordo di un'auto con targa britannica, aveva raccontato le fasi concitate della rapina, dalla pistola che gli era stata puntata contro, alle fascette con cui era stato legato dai malviventi prima che gli portassero via tutto ciò che aveva, auto compresa.

Ma che ci faceva in quella zona? «Si era accesa la spia che indicava un guasto all'impianto frenante, allora sono uscito dall'autostrada e ho cercato un'officina» aveva dichiarato l'uomo. La sfortuna è che era domenica mattina, dunque tutto chiuso. Uscito al casello di Trento nord, dopo aver girato per le strade di Spini, si era perso. A quel punto, secondo il racconto della vittima, l'avevano raggiunto quei due individui. L'arma, le minacce e la fuga con l'auto e con tutto ciò che era nella Bmw: i bagagli e 2mila euro in contanti.

La rapina era avvenuta attorno alle 9.30, mentre in piazza Dante le Penne nere stavano già sfilando e il presidente Mattarella era atteso a minuti. Dopo l'allarme per il violento episodio di Spini si era alzato il livello di allerta di tutti gli uomini impegnati nella sicurezza dell'adunata ed il centro di Trento era stato ulteriormente blindato con l'arrivo - discreto - di ulteriori forze. Si temeva che l'auto rubata potesse essere utilizzata dai malviventi per compiere un reato, ma non è stato così, almeno non nell'immediatezza: la Bmw si sarebbe subito allontanata da Trento.

Attraverso l'analisi delle celle telefoniche, gli investigatori della squadra mobile riuscirono ad isolare ed individuare le utenze in uso ai componenti della banda, arrivando anche al luogo dove era stata nascosta l'auto, destinata ad essere smontata per rivenderne i singoli pezzi. Infatti in un capannone di una ditta di autodemolizioni a Gaggiano, nell'hinterland milanese, vennero trovate diverse parti dell'auto (portiere, airbag, plancia del climatizzatore, volante) a cui erano stati tolti i codici identificativi.

Giovedì si è celebrato il processo in tribunale a Trento; l'accusa sostenuta dal pm Davide Ognibene ha ottenuto tre condanne per oltre 11 anni complessivi di reclusione. Il collegio - formato dai giudici Tamburrino, Mancini e Schiavo - ha condannato i due rapinatori albanesi a 5 anni ciascuno, mentre la donna che gestiva l'azienda di demolizioni auto, compagna di uno della banda, a 1 anno e 4 mesi.

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