Scuola / Il progetto

Raffaele Sollecito parlerà di giustizia agli studenti dell’Arcivescovile

Fu uno dei protagonisti del “caso Perugia”: venne assolto dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher

di Elena Piva

TRENTO. Sperare contro ogni speranza, anche dove l'appiglio sembra perdere la sua consistenza, stimola un cambiamento interiore a farsi sostanza.

Da questa «spes contra spem», locuzione latina attribuita a San Paolo, la professoressa Giuseppina Coali dell'Arcivescovile di Trento ha strutturato un percorso trasversale per le quattro classi quinte degli indirizzi dell'istituto allo scopo di avvicinare gli studenti alla realtà carceraria. Uno spazio condiviso, in risposta a un bisogno di conoscenza reciproco, con il quale carpire i molteplici aspetti della condizione umana posta a confronto con reati, pene ed iter giudiziari.«Non possiamo esimerci dal trattare una tematica spesso relegata ai margini del dibattito sociale - ha spiegato la docente - in mancanza di una base conoscitiva in materia, i ragazzi tendono a sviluppare un approccio giustizialista che nutre la realtà con informazioni mediate dai processi televisivi. Tale prospettiva impedisce di accogliere i valori della giustizia riparativa, che vede nel carcere una finalità rieducativa. Perdonare non significa mettere in discussione i fatti e la giustizia: eppure l'uomo non è mai riducibile alla sua colpa, piuttosto è soggetto di redenzione. Crediamo che gli studenti debbano incontrare il carcere, così come il detenuto debba scontrarsi con i loro interrogativi. La scuola può e deve fornire più strumenti affinché i ragazzi formino un pensiero critico maturando esperienze da testimoni diretti».

Il progetto di educazione civica è stato organizzato con il supporto dell'avvocato Filippo Fedrizzi, presidente della Camera Penale di Trento e membro dell'osservatorio nazionale carcere, che aiuterà gli studenti ad analizzare la storia processuale di un caso di cronaca (presenziando a un'udienza) e di Cristina Sartori, grafologa forense e consulente investigativa. Venerdì 2 dicembre le classi incontreranno Raffaele Sollecito, assolto dall'accusa di omicidio di Meredith Kercher nel «caso di Perugia».

Gli ospiti futuri saranno Gian Marco Chiocci, direttore di AdnKronos che racconterà l'esperienza della vicenda Mani Pulite; Carlo Guarany, assolto per il reato di associazione a delinquere in Mafia Capitale; Gemma Calabresi Milite, vedova del commissario Calabresi; l'avvocata Eva Sala del Centro Studi Livatino, che parlerà di violenza di genere; Amedeo Savoia, insegnante in carcere; don Marco Pozza, parroco del carcere Due Palazzi di Padova.

Al termine dell'anno scolastico gli studenti presenzieranno alla messa domenicale nella casa circondariale di Spini e si confronteranno con alcuni detenuti.«Non esiste un ambito tanto complesso quanto quello della giustizia - ha spiegato la grafologa Sartori - ma stimolare la riflessione allontana i ragazzi da ragionamenti rigidi, tipici di un partito preso e opposti alla presunzione di innocenza, base di un sano sistema giudiziario. Un programma strutturato e ricco di contributi li pone di fronte a una verità che necessita di essere cercata e al potenziale di una persona. Ciascun essere umano può sbagliare e ha il diritto di recuperare. Mi aspetto continuino ad appassionarsi alla giustizia, tema che pervade la nostra vita, dando voce a tutti con pari diritti».

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