Trento / L'evento

Festival della famiglia, Fugatti: la natalità cala ma da noi meno che altrove

Inaugurata oggi, 28 novembre, al castello del Buonconsiglio l'undicesima edizione dell'iniziativa che rappresenta un momento di analisi e di conoscenza anche sulle politiche messe in campo

STATISTICA In Trentino da 7 anni si registrano più decessi che nascite
POPOLAZIONE Il Trentino non cresce più e invecchia rapidamente

TRENTO. "Stiamo mettendo in campo ulteriori interventi, che portano il Trentino, pur in una fase di calo della natalità, al di sopra dei risultati della media nazionale e di altri territori del nostro Paese. In questa edizione spieghiamo altri due interventi che abbiamo fatto per le famiglie: la dote finanziaria per i giovani che decidono di creare un nuovo nucleo famigliare e il bonus di 5000 euro per le famiglie che passano da più di due figli".

Così, il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, a margine dell'inaugurazione dell'undicesima edizione del Festival della Famiglia, organizzata al castello del Buonconsiglio di Trento.

Nell'edizione 2022 del festival, a quanto precisato dal dirigente generale dell'Agenzia provinciale per la coesione sociale, Luciano Malfer, vi sarà un incrocio "tra competenze e conoscenze per rileggere il territorio a misura di famiglia".

"Oggi parte questo 11° festival, un appuntamento importante e la testimonianza di come la Pat creda nel tema della famiglia, soprattutto in questo periodo difficile dal punto di vista economico e di denatalità", ha aggiunto l'assessore alla salute e politiche sociali, Stefania Segnana. L'importanza della famiglia è stata ricordata anche dal vescovo di Trento, Lauro Tisi, che, a margine della cerimonia inaguruale, ha parlato di una "risorse formidabile per la coesione sociale".

Nel primo incontro, Malfer ha proposto anche una riflessione sui bisogni della comunità e, in particolare, sul percorso di crescita dei bambini: “Non esiste una politica per colmare tutti i bisogni, ma occorre lavorare in rete per creare nuove piste di lavoro e per dare futuro alle comunità”.

Ha moderato Anna Pedrotti, dirigente medico dell’APSS di Trento.

Sull’importanza dei primi 1000 giorni ha parlato Monica Castagnetti, pedagogista del Centro per la Salute del Bambino di Milano, focalizzandosi non su quelli “del bambino”, ma sui primi 1000 giorni di mamma e papà. “I primi 1000 giorni iniziano con la gestazione, la nascita e il post nascita, ma l’aspetto più importante è – per i genitori - non rimanere soli ma farsi supportare dalla comunità, che porta valore aggiunto e arricchisce il percorso di sviluppo sia del bimbo che della sua famiglia. Alcuni consigli: laboratori di letture animate, massaggio della pelle, musica e, fra tutti, riporre al centro del nucleo la figura del padre, che deve diventare sempre più agente proattivo nella crescita dei figli”.

Si sono susseguite esperienze territoriali di sostegno alla genitorialità moderate da Chiara Martinelli dell’Agenzia per la coesione sociale. Sui Centri Famiglia ha parlato Maddalena Franzoi del Punto famiglie ascolto e promozione A.M.A Trento che ha messo in luce “attività di gioco, musica e letture animate e attività di inclusione sociale per raggiungere “gli irraggiungibili” e Paolo Rebecchi di Murialdo che è finalizzata a favorire socializzazione e gioco/formazione a famiglie, bambini e ragazzi.

Su “Mamme e papà alla pari” hanno testimoniato Donata Bonelli - Mamme peer Val di Fiemme (un gruppo di mamme che sostiene le neomamme nell’allattamento) ed Egon Angeli che ha ideato il progetto innovativo “La tana dei papà Vallagarina”, che nasce per essere “a supporto dei papà per creare famiglie più forti e comunità più forti”. Sui Servizi educativi ha parlato Stefania Mattivi di Asif Chimelli Pergine, che si occupa di servizi 0-6 anni mettendo al centro lo “sviluppo educativo del bambino assieme alla sua famiglia. E come si realizza? Con il coordinamento pedagogico unico e servizi adiacenti e comunicanti con percorsi per insegnanti ed educatrici, incontri tra i bambini, interventi di prevenzione verso le condizioni di vulnerabilità”.

Su Musei e biblioteche ha parlato Serena Curti dell’Ambito Cultura di Tsm-Trentino School of Management: “Ci sono 150 biblioteche in Trentino e decine tra musei e scuole musicali. Quali buone pratiche al centro del loro ruolo sul territorio? I laboratori sulla lettura: la lettura in famiglia e individuale è sinonimo di salute e crescita culturale, apporta stimoli e divertimento, in particolare è consigliata nei primi anni di vita. La biblioteca – ha concluso - è creatrice di comunità e sostiene servizi di miglioramento della qualità della vita”.

Due testimonianze sui Servizi sanitari rispondendo alla domanda “quali azioni messe in campo per sostenere bimbo e genitori nei primi giorni di vita? Vanda Chiodega dei Consultori APSS Baby Friendly Community e Claudia Comina dell’Ospedale di Rovereto Baby Friendly Hospital hanno dato risposta: “nella nostra azienda, per quanto riguarda l’adolescenza, entriamo nelle scuole per spiegare la procreazione; corsi di accompagnamento alla nascita e incontri tematici online, come quelli sulla conciliazione famiglia-lavoro, incontri di rete per offrire counselling mirato; corsi di sostegno all’allattamento e all’accudimento”.

Per quanto riguarda le strutture accoglienza madre-bambino, è stata presentata da Rossano Santuari la Fondazione famiglia materna di Rovereto, che accoglie madri con figli in situazioni di disagio: “è un luogo di cura e di crescita della madre, in primis, per una cura migliore del figlio/a. Promuoviamo l’accompagnamento e la crescita di responsabilità e mettiamo al centro anche la figura (se c’è) del padre; favoriamo la crescita dell’autostima delle madri che, a volte, non hanno vissuto una felice infanzia e adolescenza e non hanno un vissuto alle spalle di “essere stati figli/e”.

In conclusione si è parlato del tema “interventi e sinergie efficaci”: Giuliano Mariotti, Direttore sanitario APSS, ha parlato di “una innovativa “App mamme” in soccorso alle madri che raccolga, ad esempio, il libretto pediatrico per aiutarle nella comunicazione con i propri pediatri”; Elisabetta Cenci dell’Ufficio età evolutiva del Servizio Politiche sociali, Pat ha parlato di “famiglia non destinataria, ma protagonista degli interventi socio-assistenziali in soccorso alle loro fragilità e di cercare di anticipare le segnalazioni di intervento su fragilità, che a volte arrivano troppo tardi”.

Hanno concluso Natalina Mosna del Comitato Provinciale UNICEF Trento, Parolari Francesca Direttrice di Asif Chimelli, Alessandra Schiavuzzi del Servizio Attività e produzione culturale, pat, Monica Zambotti del Servizio Istruzione, Pat e Michelangelo Marchesi della Cooperativa Progetto ‘92.

comments powered by Disqus