Gastronomia / I premi

Michelin, 8 stelle trentine: ecco chi le ha prese. In Alto Adige ne sono finite 26

La guida conferma lo storico divario in regione. El Molin di Cavalese premiato per la sostenibilità. Due le new entry in Trentino per quanto riguarda i Bib Gourmand, i locali che offrono un menu completo a meno di 35 euro. Sono il ristorante Boivin di Levico Terme (chef Riccardo Bosco) e Maso Palù di Brentonico (ai fornelli Emiliana Amadori)

TRENTO. Pioggia di stelle (ben 26) in Alto Adige, solo 8 per il Trentino, che perde una delle tre stelle da tempo presenti a Madonna di Campiglio: il Dolomieu. La Michelin, la guida più autorevole, ambita e temuta dagli chef dell'"haute cuisine", presentata in Franciacorta, ha premiato i ristoranti altoatesini: la provincia di Bolzano, oltre al tristellato St.Hubertus di San Cassiano in Badia, mantiene le due stelle con il ristorante Terra (Sarentino), Einhorn (Mules) e Trenkenstube (Tirolo).

Tre le new entry: la Stua di Michil (Corvara in Badia), chef Simone Cantafio, che ha riconquistato la stella perduta l'anno scorso, la Luisl Stube di Lagundo con lo chef Luis Haller e il ristorante Suinsom dell'Hotel Tyrol di Selva Gardena, con lo chef Alessandro Martellini.

ll Trentino? Si consola con la stella verde assegnata ad Alessandro Gilmozzi, chef patron del ristorante El Molin di Cavalese, paladino della sostenibilità ambientale. L'anno scorso era stato premiato l'agritur El Mas di Moena di Stefano Croc.

La Green Star Michelin è un riconoscimento che premia i ristoranti all'avanguardia nel campo della sostenibilità. «Oltre ad un piccolo orto di proprietà con piante spontanee - scrive la Michelin nella motivazione del premio - El Molin dispone di un vivaio di fiducia ad alta quota, Mas Vinal, per l'approvvigionamento di fiori eduli ed erbe di montagna. Vero e proprio animatore territoriale di sostenibilità, il punto di forza di Alessandro Gilmozzi è anche la capacità di coinvolgere ricercatori e fornitori in progetti di recupero di varietà antiche, nonché di produzioni totalmente ecosostenibili.

Nei suoi menu Gilmozzi rivela tutto il suo amore per la montagna e il territorio: affumicature realizzate al momento, un incredibile utilizzo di erbe autoctone, cortecce, licheni, resine accanto a formaggi unici, l'intenso sapore della selvaggina, pesci d'acqua dolce, mentre creatività e ricerca lo guidano verso cotture particolari. Una cucina d'artista».

Oltre a El Molin, sono sette i ristoranti trentini premiati dalla Guida Michelin 2023: Locanda Margon di Ravina di Trento, con chef Edoardo Fumagalli che propone tra i vigneti della famiglia Lunelli i suoi piatti d'autore; il ristorante PB di Peter Brunel (Linfano di Arco), tempio dell'alta cucina gardesana; il ristorante Senso di Alfio Ghezzi al Mart di Rovereto; Il Gallo Cedrone (chef Sabino Fortunato) e la Stube Hermitage (chef Giovanni D'Alitta) di Madonna di Campiglio, Malga Panna di Moena (chef Paolo Donei) e L Chimpl di Sèn Jan di Fassa (chef Stefano Ghetta).

Tra i nuovi ingressi in guida forieri di eventuali riconoscimenti stellari nelle prossime edizioni figurano il ristorante Grual (Pinzolo) all'interno del Lefay Resort & Spa Dolomiti, la Locanda Camorz a Mezzocorona, tra i vigneti della Rotaliana, la Locanda delle Tre Chiavi di Isera dove Sergio in sala e Annarita in cucina propongono con passione il meglio degli ingredienti stagionali del Trentino e l'antica Osteria a Le Due Spade di Trento, chef Simone Bordignon, con una stube bellissima che profuma di storia. In Alto Adige il Burjè 1968 a Corvara in Badia, il Cocun Cellar di Ciasa Salares a San Cassiano in Badia e il Tubladel a Ortisei.

Due le new entry in Trentino per quanto riguarda i Bib Gourmand, i locali che offrono un menu completo a meno di 35 euro. Sono il ristorante Boivin di Levico Terme (chef Riccardo Bosco) e Maso Palù di Brentonico (ai fornelli Emiliana Amadori). Confermati Vecchia Sorni (Lavis), Osteria Morelli (Canezza), Blumenstube (Sant'Orsola Terme), El Mas (Moena), Foresta (Moena), Cipriano (Calavino), Casa del Vino (Isera), Nerina (Romeno), Antica Osteria (Ossana).

Tornando all'Alto Adige, novità sul fronte dei ristoranti premiati con una stella: riconquista quella perduta l'anno scorso La Stua di Michil (Corvara in Badia) con lo chef Simone Cantafio e la conquistano per la prima volta la Luis Stube di Lagundo con lo chef Luis Haller e il Ristorante Suinsom di Selva Gardena con lo chef Alessandro Martellini. Suinsom in ladino significa "in cima" ed è proprio lì che il Suinsom dell'Hotel Tyrol - dal 1966 punto di riferimento dell'hôtellerie della Val Gardena - vuole portare i propri ospiti: sulle vette del gusto. Conferme per il Ristorante 1908 del giovanissimo Stephan Zippl (Renon).

Per l'Acquarol (Appiano) di Alessandro Bellingeri e Perla Edith Becerra Cardenas, per il ristorante Zur Rose (Appiano), per il ristorante In Viaggio di Claudio Melis (Bolzano), per l'Apostelstube (Bressanone), per Kuppelrain (Castelbello). Ed ancora: per Jasmin (Chiusa), per Tilia (Dobbiaco), per Schoeneck (Falzes), per Prezioso (Castel Fragsburg, Merano), per Sissi (Merano), per Anna Stuben (Ortisei), per l'Alpenroyal Gourmet (Selva di Val Gardena), per Zum Loewen (Tesimo) e per Culinaria in Farmerkreuz (Tirolo).

Perde la stella Astra (Collepietra). Il Ristorante Apostelstube di Bressanone è stato premiato per il miglior servizio in sala grazie alla coppia Michael Falk ed Eleonora Corazza.

A livello nazionale i ristoranti tristellati Michelin salgono a dodici con l'ingresso di Antonino Cannavacciuolo, chef patron con la moglie Cinzia Primatesta di Villa Crespi (lago d'Orta, provincia di Novara). Confermate le tre stelle come detto al St. Hubertus al Piazza Duomo di Alba, al ristorante Da Vittorio (Brusaporto, Bergamo), al Reale (Castel di Sangro, L'Aquila), all'Enoteca Pinchiorri (Firenze), al Mudec di Enrico Bartolini (Milano), all'Osteria Francescana (Modena), alla Pergola (Roma), alle Calandre (Rubano, Padova), al Pescatore di Nadia Santini (Runate, Mantova), a Uliassi (Senigallia).

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