Crisi / Economia

Guerra e pandemia, l’inflazione si è mangiata oltre un miliardo di euro messo da parte dai trentini

I 13 miliardi di risparmi in banca delle famiglie che vivono nella nostra provincia si sono svalutati a causa della perdita del potere d'acquisto. A Bolzano la somma dei conti correnti e dei conti depositi sarebbe di oltre 15 miliardi, di cui 1,2 andato in fumo per colpa dell'inflazione

TRENTO. Come in tutta Italia, l'impennata dell'inflazione nell'ultimo semestre sta infatti non solo riducendo il potere d'acquisto delle famiglie, ma anche erodendo il valore dei risparmi che gli italiani custodiscono gelosamente in banca. Uno studio della Cgia di Mestre ha quantificato in 92 miliardi di euro il valore dei risparmi che si sta «mangiando» l'inflazione.

I conti partono dall'ipotesi che le famiglie italiane abbiano mantenuto nel proprio istituto di credito gli stessi risparmi che avevano a inizio anno. Pertanto, a causa della crescita dell'inflazione stimata per il 2022 all'8 per cento, la dimensione economica reale del deposito bancario ha subito una drastica decurtazione. A pagare il conto più salato sono le famiglie residenti nelle grandi città, dove il caro vita si fa sentire maggiormente.

A livello territoriale le province più penalizzate sono quelle più popolate e tendenzialmente anche con i livelli di ricchezza più elevati: a Roma, infatti, l'inflazione "erode" 7,42 miliardi di euro di risparmi familiari, a Milano 7,39, a Torino 3,85. Certo, una piccolissima parte di questa perdita di potere di acquisto sicuramente verrà compensata dall'aumento degli interessi sui depositi.

A seguito dell'incremento dei tassi decisi in questi ultimi mesi dalla Bce, le banche, nella seconda parte dell'anno, stanno riconoscendo ai propri correntisti degli interessi positivi. Tuttavia, il conto da "pagare" è pesantissimo e colpisce maggiormente le famiglie meno abbienti. Secondo le elaborazioni di Cgia di Mestre per quanto riguarda la provincia di Trento, i depositi bancari delle famiglie trentine ammontavano a fine 2021 a 13,2 miliardi di euro. Di questi l'inflazione se ne sarebbe mangiato più di uno (1,056).

A Bolzano la somma dei conti correnti e dei conti depositi sarebbe di oltre 15 miliardi, di cui 1,2 andato in fumo per colpa dell'inflazione. E proprio la stagflazione (ovvero l'aumento generalizzato dei prezzi in un momento di crescita zero dell'economia) sarebbe ora il problema principale da affrontare.

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