Celledizzo / L’indagine

Doppia tragedia in Val di Sole, è stato “identificato” il proiettile che ha ucciso Max Lucietti

Primo risultato della perizia balistica del Ris: si tratta di un calibro 270, compatibile con il fucile di Maurizio Gionta ma anche con altre carabine denunciate in zona

OMICIDIO Non si esclude ci fosse una terza persona
IL DRAMMA Cacciatore di 24 anni trovato morto in val di Sole
DOLORE Celledizzo, il doppio dramma di una comunità
DUE MORTI Trovati senza vita due cacciatori a distanza di 24 ore

di Marica Viganò

TRENTO. È stato un proiettile calibro 270 a colpire alla testa Massimiliano Lucietti, soprannominato dagli amici Max Luce, il giovane cacciatore di Celledizzo morto nei boschi in località Coré lunedì mattina.

I carabinieri del Ris di Parma, incaricati dell’analisi balistica, hanno identificato il tipo di pallottola, ma non l’arma che l’ha sparata.

Si tratta di un calibro compatibile con la carabina Winchester di Maurizio Gionta e con una ventina di fucili che risultano regolarmente denunciati da cacciatori della zona.

Gionta, 59 anni, ex guardia forestale, la prima persona che aveva chiamato i soccorsi, il mattino seguente era stato trovato senza vita nel bosco sopra Celledizzo.

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