Società / Il dibattito

Torna l'ora solare, molti plaudono e altri rimpiangono quella legale: la Ue ne vorrebbe una sola, ma quale?

L'Unione vorrebbe abolire il cambio due volte l'anno, sul tema aveva lanciato anche un sondaggio in cui ha prevalso la scelta per l'ora "naturale", ma gli Stati sono divisi e ora c'è anche la variabile dei costi energetici che mette in risalto i risparmi prodotti dall'ora legale

SALUTE Ora legale, insonnia e umore nero per 7 italiani su 10

TRENTO. Vi siete ricordati oggi, 30 ottobre, di riportare indietro di un'ora le lancette o il display degli orologi? Nella notte si è tornati all'ora solare, al mattino farà luce prima ma il tramonto ovviamente arriverà più presto rispetto a ieri.

Da anni sul doppio cambio annulae dell'orario è aperto il dibattito in Europa. L'Unione vorrebbe evitarlo e anni fa aveva lanciato un grande (e partecipato) sondaggio per raccogliere l'opinione dei cittadini in merito e la maggioranza schiacciante non vorrebbe più l'ora legale.

Ma a ostacolare una posizione unitaria, tanto per cambiare, sono i singoli Stati nazionali, ognuno mal disposto al compromesso.

Così per il momento si continua con il doppio regime, mentre i Paesi della sponda sud tendenzialmente vedrebbero di buon grado semmai il permanere dell'ora solare, mentre viceversa i nordici preferiscono quella legale (che assicura un po' di luce in più durante le ore centrali).

Quindi vicne ancora l'alternanza.

Se guardiamo al risparmio energetico assicurato dall'ora legale, si stima sia dello 0,2% su scala Ue. E proprio il boom dei prezze energetici potrebbe far di nuovo pendere l'ago della bilancia a favore del'ora legale, malgrado tutto, compresi i disagi psicofisici che secondo diversi studi sono causati dal ciclico adattamento ai nuovi orari.

Come detto, c'è chi vuole che l'ora legale resti tutto l'anno: la Società italiana di medicina ambientale (Sima) e Consumerismo No profit hanno raccolto 256.000 firme per questo. Sostengono che, con questi prezzi dell'energia, nel 2023 si risparmierebbe due miliardi e mezzo di euro. Per questo chiedono alla premier Meloni di prolungare l'ora solare almeno per un mese, a titolo sperimentale.

Nei 7 mesi di ora legale, secondo Terna il sistema elettrico italiano ha risparmiato circa 190 milioni di euro perché dal 27 marzo ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kwh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie. Questo ha consentito una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, pari a 200mila tonnellate. Dal 2004 al 2022, secondo Terna il minor consumo di energia elettrica per l'Italia dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.

Una proroga  dell'ora legale, secondo il portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli, avrebbe consentito il risparmio di mezzo miliardo di euro: "Chiediamo di avviare subito una sperimentazione in tal senso in Italia. Ma sarebbe auspicabile che fosse presa anche a livello Ue?".

Anche secondo il Pd l'ora legale estesa tutto l'anno "può un essere un pezzo di un mosaico più articolato per l'efficienza energetica e il consumo sostenibile. Questa potrebbe essere una delle soluzioni", come dice la responsabile transizione ecologica del partito, Chiara Braga.

Sul tema si interroga anche la Lega: "Sull'ora legale stiamo facendo studi per capire se ne vale la pena, se si guadagna in termini di risparmio energetico la sera, si perde al mattino". 

Intanto, la Commissione Ue fa sapere che presenterà "prossimamente" una proposta legislativa "per abolire il cambio d'ora due volte l'anno" da quella solare a quella legale, in modo che venga mantenuta la stessa ora tutto l'anno senza però dare indicazioni di scelta fra una o l'altra.

"Spetta" però "agli stati membri decidere se restare all'ora solare o all'ora legale", in quanto "la scelta del fuso orario resta una competenza nazionale", ha precisato un portavoce della Commissione Ue.

La proposta definitiva della Commissione dovrà essere approvata successivamente dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo, il Consiglio europeo.

Il sondaggio ha ricevuto una valanga di risposte, ben 4,6 milioni, il numero più alto mai avuto da una consultazione pubblica Ue. Ad accendere il dibattito sono stati in particolare i Paesi del Nord e Baltici, ritenendo superate le ragioni dell'ora legale quale il risparmio energetico e adducendo anche motivi di sanità pubblica come i costi dei disturbi del sonno provocati dal cambiamento orario.

I risultati vedrebbero una schiacciante maggioranza delle risposte, pari all'80%, favorevole all'abolizione dell'ora legale. Allo stesso tempo però, i rispondenti, secondo altre fonti, sarebbero per quasi due terzi (3 milioni) solo tedeschi.

"Non è un referendum, è una consultazione, e terremo conto nella nostra analisi in modo debito di tutti gli aspetti legati ai contributi ricevuti" oltre ad altri studi e rapporti, ha assicurato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, ricordando che anche il Parlamento europeo dovrà esprimersi. Il tema intanto è finito anche sul tavolo del 'conclave' dei commissari a Genval, dove è in corso il seminario annuale del Collegio dopo la pausa estiva per preparare il discorso sullo stato dell'Unione (previsto il 12 settembre) e il programma di lavoro, in questo caso gli ultimi del mandato della Commissione Juncker.

L'esecutivo comunitario ha condotto la consultazione su richiesta dell'Europarlamento. Il dossier è stato aperto in seguito alle richieste di alcuni Paesi tra cui Finlandia e Lituania a cui si sono aggiunti Estonia, Svezia e Polonia, ed è sostenuto anche da alcuni eurodeputati liberali tedeschi che a febbraio avevano presentato una risoluzione. La direttiva Ue che armonizza il passaggio ora solare-legale è del 2000, ma nella maggior parte dei Paesi questo veniva applicato già prima ed è stato usato per la prima volta durante la Prima guerra mondiale.

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