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Autonomia, Fugatti incontra Calderoli: "Ampie garanzie". Carcere sovraffollato, il presidente scrive a Nordio

Primi contatti con il nuovo esecutivo: il numero uno di piazza Dante ha incontrato a Roma il ministro per gli affari regionali e ha inviato una lettera al titolare della giustizia per chiedere che sia potenziato l'organico nella casa circondariale di Spini di Gardolo, teatro nei giorni scorsi di episodi di aggressione a danno del personale di polizia penitenziaria

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TRENTO. Il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, oggi ha incontrato a Roma il nuovo ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli.

L'incontro - si apprende - si è concentrato su alcuni temi di interesse per il Trentino, in particolare le norme di attuazione, le concessioni idroelettriche e i rapporti finanziari con lo Stato.

"È stato un incontro cordiale e costruttivo per lavorare insieme sulla tutela della nostra autonomia speciale", ha affermato Fugatti al termine.

Fugatti ha inoltre spiegato che il "discorso della presidente del Cdm, Giorgia Meloni, ci dà ampie garanzie rispetto all'approccio e rispetto alla volontà di compiere scelte che sviluppano le nostre autonomie speciali e la presenza di Calderoli è una garanzia".

"Con il nuovo ministro - ha quindi concluso il presidente della Provincia - lavoreremo insieme sulle norme di attuazione che sono ancora in seno alla commissione dei Dodici, sulle tematiche riguardanti i rapporti finanziari con lo Stato, sul tema sempre più strategico delle concessioni idroelettriche che vogliamo rimangano in capo al Trentino, e su altre questioni importanti per la nostra autonomia".

Intanto, il presidente Fugatti ha scritto al neoministro della giustizia, Carlo Nordio a proposito della situazione nel carcere di Trento.

Dopo l'ultima aggressione a danno del personale di polizia penitenziaria, avvenuta lo scorso 22 ottobre, Fugatti ha scritto per sollecitare un tempestivo adeguamento della dotazione di organico del carcere.

Nella lettera - si legge in una nota - Fugatti richiama l'attenzione del ministro sui recenti episodi e sulla situazione interna alla struttura, chiedendo quanto prima un intervento, anche alla luce dei numeri dei detenuti, lontani da quelli pattuiti nel 2002 con l'accordo tra Provincia e ministero.

Gli ultimi episodi di aggressione, sottolinea il presidente, "minacciano il buon funzionamento della struttura, ponendo serie difficoltà agli operatori che in questi anni si sono adoperati, anche con grandi sacrifici professionali e personali, per supplire alle ridotte dotazioni di organico". Fugatti menziona inoltre il limite di capienza della struttura, previsto in 240 detenuti e costantemente superato. Attualmente, si registra una presenza di 348 detenuti a fronte di 174 agenti presenti. La pianta organica, calcolata sulla capienza indicata nell'accordo, prevede invece l'assegnazione di 227 operatori di Polizia penitenziaria.

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