Istituzioni / Il caso

Aumenti ai dipendenti pubblici senza l'ok della Corte dei conti: governo contro la Provincia ma Fugatti difende il provvedimento

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale un punto della legge di assestamento di bilancio e piazza Dante si opporrà. Il nodo riguarda l'erogazione degli aumenti in busta paga ai lavoratori nei settori degli enti locali, della sanità, della scuola e della ricerca

IL NODO Il governo impugna l'assestamento di bilancio

TRENTO. Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti , interviene sulla notizia di questa mattina dell'impugnazione da parte del governo centrale di impugnare una disposizione contenuta nella legge 10 del 4 agosto 2022 “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento”.

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale un aspetto puntuale della legge: quello che si riferisce al rinnovo della contrattazione pubblica nei settori degli enti locali, della sanità, della scuola e della ricerca.

Secondo il governo occorreva la previa verifica della Corte dei conti sui tetti di spesa previsti dalla normativa nazionale prima dell'erogazione da parte della Provincia degli aumenti contrattuali previsti.

La Provincia autonoma resisterà in giudizio e opporrà i margini operativi garantiti dalla competenza primaria in materia di contratti pubblici, incaricando nel frattempo il collegio provinciale dei revisori dei conti di verificare la correttezza dei valori messi in gioco dai rinnovi contrattuali.

“Fermo restando - dice Fugatti in una nota ufficiale - che le valutazioni nel merito potranno essere fatte una volta avuta l’ufficialità del ricorso, si sottolinea come l’impugnazione annunciata riguardi allo stato attuale un’unica disposizione specifica, che peraltro la stessa Amministrazione ritiene coerente con le competenze dell’Autonomia. Il complesso della legge di assestamento che garantisce il nostro bilancio non è interessato dalle obiezioni, pertanto è al sicuro e pienamente operativo”.

In particolare, il nodo riguarda la norma inserita nella legge 7 del 1997, così come modificata in assestamento, che disciplina le modalità di certificazione (dal punto di vista delle garanzie per la finanza pubblica) della contrattazione collettiva provinciale. "Modalità - scrive la Provincia - che erano state oggetto di attenzione della Corte dei conti già in occasione del giudizio di parifica del 2022 con riferimento al bilancio 2021. I profili di censura potrebbero quindi riguardare le funzioni statali di coordinamento della finanza pubblica. I necessari approfondimenti verranno condotti appena ricevuto l’atto di ricorso. Nelle prospettive del legislatore provinciale la norma è stata pensata per assicurare la funzione di verifica in attesa dell’approvazione di una specifica norma di attuazione dello Statuto speciale di autonomia".

Roma ha mosso le stesse osservazioni sulla medesima legge della Provincia autonoma di Bolzano.

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