Commercio / Alimenti

Le conseguenze della siccità: non ci sono più trote bianche in commercio, solo le marmorate rosa

Poca acqua, e costi alle stelle: Astro ferma la commercializzazione di pesci e filetti di «iridea». Il direttore: «C’è un disciplinare Igp, gli esemplari dell’estate non sono cresciuti abbastanza»

di Chiara Zomer

TRENTO. La siccità di quest'estate è tutto tranne che superata. L'onda lunga dei mesi aridi - ci si passi l'ossimoro - arriva fino in pescheria: nei supermercati da settimane è sparita la trota iridea Astro. Perché con poca acqua non può crescere.

Si sono salvate le salmonate, ma anche su quel fronte il mercato è frenato: «Tra aumento dei costi e siccità c'è stata quella che può definirsi la tempesta perfetta, abbiamo dovuto bloccare tutte le promozioni - spiega il direttore di Astro Diego Coller - abbiamo retto fino ad agosto, poi però abbiamo fatto i conti con le difficoltà. Anche perché noi, con un prodotto Igp, dobbiamo rispondere ad un preciso disciplinare di produzione».

Nulla è perduto: gli amanti della trota bianca la ritroveranno sui banchi dei supermercati trentini già dalla settimana prossima, il filetto tra una decina di giorni. Ovviamente, acqua permettendo.

I costi c'entrano, naturalmente. Perché la corrente elettrica costa di più e perché quest'anno ne serviva una quantità maggiore del solito: se l'acqua scarseggia, serve aggiungere ossigeno, e per far questo si usa più energia. Se si abbassano le falde, le pompe di soccorso devono usare motori più forti, e quindi, ancora, usano più energia. Ma questo è stato un problema risolvibile, o per lo meno sostenibile, fino ad agosto. Fino a quel momento, nonostante le difficoltà, in Astro erano riusciti a mantenere la produzione sui livelli degli anni precedenti. Poi ci si è dovuti arrendere all'evidenza.

Al di là dei costi crescenti, a fare la differenza è stata proprio la mancanza d'acqua. «Con l'acqua che scarseggia, non possiamo alimentare le trote come faremo di solito - spiega Coller - perché se mangiano di più, le trote hanno bisogno di una quantità maggiore di ossigeno. Possiamo immetterlo, ma solo fino ad un certo punto. Quindi, ad agosto, abbiamo fermato la produzione di trote bianche».

In negozio si trova solo la salmonata, insomma. Che poi è la medesima trota, che ad un certo punto viene alimentata in modo diverso. In quel momento le trote bianche erano di pezzatura grande, tre etti, tre e mezzo, hanno deciso di puntare sulle salmonate. Le altre ci sono, ma tenute con una quantità di cibo molto inferiore al solito, crescono molto più lentamente: «Per arrivare ad una trota bianca da commerciare serve un mese e mezzo - spiega Coller - così, nelle condizioni date, ne servono anche 3 mesi. Perché il principio è chiaro: quando l'acqua è poca, la priorità è tenere in vita l'animale».

Più ossigeno insomma e meno mangime. Il risultato è che se le trote non crescono, non ce ne sono di adatte alla vendita né di intere, né di filetti. Ecco perché da qualche settimana non sono più in vendita trote bianche Astro.

«Si deve tener presente che noi abbiamo un disciplinare molto preciso di produzione, che richiede da 5 a 15 ricambi d'acqua al giorno. Se l'acqua manca è un problema».

A farne le spese le trote bianche , come detto, ma non solo: «Sulle salmonate abbiamo completamente azzerato le promozioni».

Ma se l'estate è stata arida, ora qualche pioggia c'è stata. L'emergenza è rientrata? Non ancora non del tutto: «Servono 100 millimetri d'acqua per dire che siamo usciti dall'emergenza, siamo a una ventina». Per lo meno non è più allarme. Anzi, la prospettiva è uscire dalla palude. Pur più lentamente, infatti, ma le trotelle bianche stanno crescendo: «La settimana prossima dovremmo riuscire a consegnare trote bianche intere, entro 10 giorni, credo, anche i filetti». E allora anche al banco del pesce si archivierà la siccità.

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