La crisi / L’emergenza

Diocesi trentina preoccupata: per chiese e oratori bollette triplicate

Un altro enorme e probabilmente più grave tema riguarda le persone in difficoltà. La Caritas, che già segue e aiuta tante famiglie, fa sapere che nell'ultimo periodo le richieste stanno crescendo. E questo rappresenta un tema che andrà affrontato 

BOLLETTE 180 euro alle famiglie

TRENTO. «Una situazione indubbiamente preoccupante. Stiamo ragionando per capire come intervenire». Il caro bollette e il caro vita investono, inevitabilmente, anche la Diocesi trentina. Nelle ultime settimane abbiamo parlato di famiglie, di aziende, di ospedali, di bar e ristoranti, di palestre e palazzetti, ma nella lunga lista di chi soffre ci sono anche le chiese, che vanno illuminate e riscaldate, ci sono gli oratori, che richiedono i medesimi interventi, e ci sono le strutture e gli interventi solidali della Caritas e delle altre associazioni, che vedono già adesso un incremento di richieste di aiuto.

«Le bollette sono già quasi triplicate - fa sapere la Diocesi stessa - e in vista della stagione più fredda dovremmo sicuramente intervenire. Come? È ancora prematuro, ma ne stiamo parlando in questi giorni e a breve prenderemo delle decisioni, dando delle indicazioni operative. C'è il tema del riscaldamento, che potrebbe essere abbassato di qualche grado. Oppure sono possibili delle "economie di scala", nelle parrocchie più grandi, quelle dove si svolgono tante funzioni su più paesi. Ma poi ci sono gli oratori e le altre strutture diocesane. Per ora le certezze sono che i costi sono fortemente aumentati e che qualche azione sarà necessaria. Ma daremo delle indicazioni operative nelle prossime settimane».

Un altro enorme e probabilmente più grave tema riguarda le persone in difficoltà. Oltre all'emergenza freddo (che non è un'emergenza perché arriverà, puntualissima, anche quest'anno) ci sono singole persone e famiglie che stanno soffrendo e per le quali la situazione di vita peggiora. «Non abbiamo dei dati e dei numeri - prosegue la Diocesi trentina - ma la percezione è che i bisogni siano in aumento. La Caritas, che già segue e aiuta tante famiglie, dice che nell'ultimo periodo le richieste stanno crescendo. E questo, inevitabilmente, rappresenta un tema che andrà affrontato».

D'altra parte il caro bollette e il caro vita sta mettendo in crisi tante famiglie, con la reale possibilità che questo sia solo l'inizio. E, per effetto domino, queste nuove fragilità e difficoltà andranno col tempo a coinvolgere anche la chiesa trentina - a sua volta alle prese con gli aumenti -, che come sempre sarà in prima linea con la mano tesa. Chiesa che, tuttavia, dovrà spendere di più per scaldare gli alloggi o per fare la spesa e garantire un pasto caldo ai bisognosi.

Nei prossimi giorni si saprà di più sulle azioni concrete, nel frattempo a livello nazionale il tema sta emergendo con forza. Ci sono diocesi come quella di Ravenna che pensano alla possibilità di ridurre il numero di messe giornaliere e di chiedere ai fedeli di indossare giacche e maglioni pesanti per risparmiare sul costo di riscaldamento.

E c'è chi, a Oristano ha dovuto arrendersi al caro energia spegnendo le luci che illuminavano campanile e chiesa. Intanto la Conferenza episcopale italiana si prepara alla riunione del consiglio permanente, a Matera, a partire da oggi: il problema del caro-energia non è al momento tra i punti in agenda ma potrebbe essere fissato comunque un primo confronto sul da farsi.

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