Sanità / La polemica

Degasperi: "La Provincia intende assumere tre dirigenti veterinari, ma quei ruoli erano stati cancellati perché non ce n'è bisogno"

Il consigliere provinciale di Onda civica chiede formalmente chiarimenti a piazza Dante ricordando i tre concorsi previsti in autunno, "per ripristinare in pianta organica tre figure apicali cancellate dalla giunta precedente per risparmiare e perché quelle funzioni non avevano giustificazione dal punto di vista sanitario"

TRENTO. Saranno assunti tre nuovi dirigenti per il settore veterinario provinciale, ma queste figure apicali servono veramente? Secondo il consigliere provinciale Filippo Degasperi, la risposta è no.

L'esponente di Onda civica ha presentato sul tema un'interrogazione, sottolineando che in questo modo la giunta di centrodestra ripristina quanto era stato cancellato dalla pianta organica dal precedente esecutivo di centrosinistra.

"La giunta del cambiamento, ma a passo di gambero. Infatti - osserva Degasperi - torna a ripristinare quello che la giunta precedente aveva tolto.

Nella mia interrogazione numero 3377 del 17 gennaio 2022 chiedo chiarimenti sulla organizzazione del servizio veterinario a livello provinciale.

All'interrogazione finora nessuno ha risposto ma poi scopro che in autunno ci saranno tre concorsi per medici veterinari di secondo livello dirigenziale.

Proprio queste figure la giunta precedente le aveva tolte sia per risparmiare soldi pubblici sia perché non c'era giustificazione alcuna dal punto di vista sanitario di avere tre figure così apicali per 32 medici veterinari dell'Apss presenti sul territorio.

Quindi la nuova ipotetica organizzazione sarebbe solo funzionale a ripristinare posti dirigenziali e quindi a complicare i conseguenti passaggi di coordinamento. Ma come si fa a parlare di organizzazione quando a capo dell' ufficio veterinario provinciale ci son due medici veterinari dirigenti di primo livello in comando dalll' Apss?

Perché la giunta non fa un concorso invece per un veterinario dirigente di secondo livello a capo dell'ufficio veterinario in assessorato alla salute come era fino al 2015? Chi progetta un' azione politica sanitaria ed i suoi obiettivi non può essere chi deve applicarli, raggiungerli con i conseguenti premi ed incentivi economici.

La veterinaria pubblica provinciale è in mano totalmente a se stessa. Segue la programmazione sanitaria indicata dal ministero ma senza avere un organizzazione provinciale. Attendo comunque le risposte all'interrogazione", conclude Degasperi.

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