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Sfratti, dati allarmanti. Coppola: “Itea ha 1.215 appartamenti non locati, la giunta dia risposte a chi è in difficoltà”

La consigliera dei Verdi è preoccupata: “Lo sfratto di una famiglia, soprattutto se ci sono di mezzo dei bambini, è sempre qualcosa di profondamente drammatico che crea sconforto e angoscia generati dal rischio di ritrovarsi per strada”

CRISI Il boom dei costi nei condomini, l'aumento è già del 25%

TRENTO. I recenti dati del Viminale (luglio 2022) sugli sfratti sono drammatici, nulla fa presagire che quest’anno sarà migliore. In Italia su 2 milioni di famiglie in povertà assoluta, il 45% vive in affitto: sono 900mila. Rispetto al 2020 dicono: +80,97% di sfratti eseguiti con la forza pubblica (9.537), +45,39% di richieste di esecuzione forzata (33.208), +20% di nuove sentenze (38.163). Sono numeri allarmanti, nonostante il termine di paragone sia il primo anno di Covid-19, con le relative misure di contenimento del virus e di alcuni dei suoi effetti sociali. 

La consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola sull’argomento ha presentato una interrogazione. 

“Secondo i dati del Ministero degli Interni del 5 luglio 2022 in Trentino i provvedimenti esecutivi di sfratto, le richieste di esecuzione e gli sfratti eseguiti nel periodo gennaio-dicembre 2021 e la variazione percentuale rispetto al periodo gennaio dicembre 2020 sono i seguenti:

  • Trento 25 sfratti per finita locazione
  • provincia 26 sfratti finita locazione
  • Trento sfratti per morosità e altre cause n. 65
  • provincia sfratti per morosità e altre cause n. 109
  • con una variazione percentuale del + 9,76% rispetto all’anno precedente
  • le richieste di esecuzione presentate all’ufficiale giudiziario n. 177 con una variazione rispetto all’anno precedente + 342,50%
  • gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario sono stati 66 con un + 266,67% rispetto al periodo precedente.

Lo sfratto di una famiglia, soprattutto se ci sono di mezzo dei bambini, è sempre qualcosa di profondamente drammatico che crea sconforto e angoscia generati dal rischio di ritrovarsi per strada. Ora l’aumento dei costi dell’energia si somma all’emergenza e le soluzioni non sono più procrastinabili.

 

La carenza di appartamenti pubblici ha contribuito a far aumentare in maniera esponenziale il costo degli affitti. Ormai a Trento e dintorni per un bilocale si parte dai 700 euro mensili mentre per un due stanze arrivare a 1000 – 1200 euro e oltre è un attimo. Per i più rappresenta l’intero stipendio mensile e 200-300 euro massimo al mese di contributo pubblico ben poco sortiscono come soluzione.

Spaventa inoltre che molti nuclei familiari rischiano la separazione. Ho chiesto in una precedente interrogazione dati su questa che sembra ormai diventata una prassi che produce conseguenze devastanti sul nucleo familiare sia dal punto di vista pratico che psicologico. Una situazione non degna di un paese che si possa definire civile. Al momento non ho ricevuto risposta. Attendo fiduciosa.

Considerato che Itea ha 1215 appartamenti non locati di cui 47 sono in fase di sgombero, 615 necessitano di ristrutturazione (in fase di programmazione), 388 sono in fase di ristrutturazione, 23 sono alla verifica finale dei lavori, 142 di prossima assegnazione e che su 3115 domande di alloggio pubblico presentate, 2805 sono inevase (cioè in attesa di assegnazione) come si intenda dare risposta alle famiglie che ora necessitano di un alloggio e non possono certo aspettare i tempi del superbonus 110 per cento”.

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