Numeri / Società

Popolazione, il Trentino non cresce più (ma invecchia rapidamente): tutti i dati della statistica

Crescono le zone intorno al capoluogo (da Pergine alla val dei Laghi), calo drammatico in Primiero e Tesino. La Comunità più giovane è la Rotaliana, la più anziana gli Altipiani Cimbri. E ogni 100 giovani ci sono circa 167 anziani

di Matilde Quaglia

TRENTO. Rimane stabile il numero dei residenti in Trentino. Il report pubblicato di recente dall'Ispat, l'istituto di statistica della Provincia, evidenzia infatti come in un anno la popolazione trentina sia scesa di solamente 8 unità, passando da 542.166 persone del 2021 a 542.158 quest'anno.

Molto più drastico era invece stato il calo dei residenti tra il 1 gennaio 2020 e il 1 gennaio 2021: il calo era stato di più di 3.000 unità.

Nonostante questo minimo decremento, il saldo naturale, ossia la differenza tra il numero dei nati vivi e quello dei morti relativi ad un determinato periodo di tempo, continua ad essere negativo e si attesta a -1.317.

Questo dato dimostra una tendenza già presente da diversi anni: il tasso di natalità (del valore di 7,7 nati per mille abitanti), e di conseguenza il numero di nuovi nati, continua ad essere di gran lunga più basso del tasso di mortalità, che invece risulta pari a 10,1 per mille abitanti.

Il saldo naturale negativo si osserva in tutte le regioni italiane, tranne in Alto Adige, dove si rileva una crescita positiva, seppur minima (0,2 per 1.000 abitanti).

Dati tutto sommato confortanti se paragonati a quelli dell'anno scorso, dove a causa dell'elevato numero di decessi per covid, il tasso di mortalità risultava di due punti più alto e il tasso di natalità era di lievemente più basso (7,4), anche se sempre superiore rispetto alla media nazionale (6,8). Tutto ciò combinato dava un saldo naturale di -2.478.

Sono le comunità di valle che incrementano la propria popolazione; le crescite maggiori si registrano intorno al capoluogo, nelle comunità Alta Valsugana e Bersntol, Rotaliana-Könisberg e Valle dei Laghi.

Nelle altre otto, invece, si osserva un decremento; gli arretramenti più elevati si rilevano nel Territorio Val d'Adige e nelle Comunità di Primiero e Valsugana e Tesino.

Il numero dei residenti risulta però essere praticamente invariato e questo grazie al saldo sociale, che va a compensare il valore negativo del saldo naturale. Anche chiamato saldo migratorio, questo è un dato che va ad evidenziare la differenza tra emigrati e immigrati e in Trentino risulta essere pari a 1.309 persone, inferiore di circa 400 unità rispetto al 2020.

Tra le tendenze che anche quest'anno si riconfermano c'è la maggior presenza delle donne nelle età più avanzate. L'età media maschile, infatti, si attesta sui 43,9 anni, quella femminile invece è di 46,5 anni (l'età media complessiva è pari a 45,2 anni).

Questi numeri sono inferiori a quelli nazionali, dove l'età media si attesta a 47,6 anni; risultano però essere superiori rispetto alle medie europee che sono di circa 44 anni.

In tutte le Comunità di valle si riscontra un innalzamento dell'età media rispetto all'anno precedente. La Comunità Rotaliana-Köningsberg risulta essere l'area più giovane del Trentino e registra un'età media di 43,6 anni. Al polo opposto, con un valore di 48,3 anni, si trova invece la Magnifica Comunità degi Altipiani Cimbri.

Tra i nuovi nati è possibile registrare una lieve superiorità numerica maschile: ogni 100 femmine nascono mediamente 106 maschi. Questo squilibrio va via via appiattendosi ma continua ad essere presente nelle fasce d'età dei giovani e anche in parte di quelle adulte. La tendenza si va poi ad invertire: intorno agli 89 anni per ogni uomo ci sono due donne e man mano che si avanza nelle fasce d'età la componente maschile diminuisce ancora, dimostrando anche il motivo di un'età media femminile più elevata.

Insieme all'età media, continua a crescere anche l'indice di vecchiaia, calcolato rapportando percentualmente la popolazione anziana, di 65 anni e oltre, a quella giovani, fino a 14 anni. Questo indice risulta essere superiore rispetto a quello dell'anno scorso e si attesta sul valore di 166,7, il che significa che ogni 100 giovani ci sono circa 167 anziani.

La popolazione trentina risulta comunque essere più giovane di quella nazionale, dove lo stesso indice è pari a 187,9.

L'invecchiamento generale della popolazione esplicitato da questi dati, viene ancor di più dimostrato dal fatto che il numero dei residenti in età attiva, ossia la popolazione che è in grado di svolgere legalmente attività lavorativa e che ha un'età compresa tra i 15 e i 64 anni, costituisce praticamente i due terzi del totale. I minorenni sono invece il 16,8%, molti meno rispetto agli over 65 che risultano essere quasi al 23% a dimostrazione di una popolazione sempre più vecchia.

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