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Affare fatto: Conzatti candidata, in Trentino nasce l'Alleanza "anomala" Pd-Calenda-Renzi-Verdi-Sinistra

L’incontro di oggi ha sciolto le riserve: con la ex senatrice di Forza Italia in campo, anche Pietro Patton (collegio di Trento) e Michele Sartori per la Valsugana. Ma Futura non ci sta e lascia

TRENTO. Affare fatto. In vista delle prossime elezioni politiche, il Partito democratico del Trentino, il Partito socialista italiano, l'Alleanza Verdi Sinistra, +Europa con Emma Bonino, Campobase e Azione-Italia Viva del Trentino hanno formalizzato la nascita dell'Alleanza democratica per l'autonomia. 

Al contrario del quadro nazionale, dove Calenda e Renzi corrono in un «terzo polo» e attaccano ogni giorno il partito di Letta, in Trentino si è trovato l’accordo per «sistemare» la senatrice uscente Donatella Conzatti nel collegio di Rovereto. 

I candidati - si legge nel testo dell'intesa - sono indicati di comune accordo, e ciascuna forza politica aderente rinuncia a presentare ulteriori candidature nei medesimi collegi. Gli eletti, poi, si impegnano per tutta la durata della 19/a legislatura a rapportarsi stabilmente con le forze politiche parti dell'accordo e con l'alleanza nel suo insieme, lavorando in stretta collaborazione con le altre forze autonomiste della Regione.

Per i collegi uninominali senatoriali del Trentino i candidati sono Pietro Patton per il Collegio senatoriale di Trento; Donatella Conzatti per il Collegio senatoriale di Rovereto; Michele Sartori per il Collegio senatoriale di Pergine Valsugana.

«Le nostre ragioni, i nostri obiettivi, per il Trentino e per l'Italia, sono largamente coincidenti. Il Trentino, la nostra Regione, la nostra Euregio sono tutt'uno con l'Europa. Come ci ha insegnato Degasperi, autonomia ed europeismo sono due facce della stessa, preziosa, medaglia. Non può esserci autonomia senza integrazione europea e il sovranismo, il nazionalismo, il populismo antieuropeo, che rappresentano l'identità profonda della destra, sono una prospettiva preoccupante e dannosa per l'Italia e la negazione dell'autonomia», si legge nel testo dell'intesa.

Intesa con non è piaciuta ad un altro alleato del «Campobase», cioè Futura, che ha lasciato la coalizione che sosterrà «dall’esterno».

Primo tempestivo commento, quello di Ugo Rossi, ex presidente della Provincia, che era uscito nei giorni scorsi dal movimento di Calenda denunciando «hanno fatto un pasticcio» per il mancato accordo nazionale con il PD.

«Bene sono contento che si sia fatto questo sforzo per un accordo in nome della specialità del nostro territorio che da ai trentini l'opportunità di esprimere un voto per l'Autonomia» dice oggi.

IL TESTO COMPLETO DELL'ACCORDO

 

Le forze politiche, partiti e movimenti territoriali, da tempo impegnate nella costruzione di una ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA, finalizzata alla elaborazione e alla organizzazione di una proposta di governo per la Provincia autonoma di Trento, in vista delle elezioni dell’autunno del 2023, hanno preso atto della articolazione del quadro politico nazionale e delle divisioni prodottesi nel campo al quale, in modo autonomo e originale, fanno riferimento.

Al tempo stesso, le medesime forze politiche osservano come il sistema elettorale, che per la Camera dei deputati è rigidamente nazionale, preveda invece una significativa diversità al Senato della Repubblica, eletto (come prescrive la Costituzione) su base regionale e dunque, nel nostro contesto, sulla base del rispetto e della valorizzazione della nostra autonomia speciale. Una diversità che si concretizza nella previsione di un sistema elettorale basato su tre collegi uninominali maggioritari nella Provincia autonoma di Trento e tre nella Provincia autonoma di Bolzano, svincolati da qualunque collegamento, almeno sul piano tecnico, alle liste e alle coalizioni nazionali.

Questa felice anomalia rappresenta, come ogni manifestarsi della libertà e dell’autonomia, al tempo stesso un’opportunità e una responsabilità. Possiamo e dunque dobbiamo esercitare la nostra libertà, anche nel decidere come e da chi farci rappresentare, in quanto comunità autonoma, nel Senato della Repubblica.

Non si tratta, per forze politiche come le nostre, di isolarsi dal più ampio contesto nazionale ed europeo, del quale si sentono e nel quale prendono parte con impegno e passione, consapevoli della crescente interdipendenza delle comunità, dei popoli, delle nazioni, in uno scenario globale alle prese con sfide di carattere epocale alle quali, con buona pace delle illusioni e delle nostalgie sovraniste, nessuno può far fronte in solitudine.

Si tratta, al contrario, di esercitare fino in fondo la responsabilità di portare, al confronto politico democratico nazionale, il contributo originale di una comunità autonoma, che ha sempre cercato e talvolta è riuscita a rappresentare un utile e interessante laboratorio politico per la più ampia comunità nazionale. Un contributo al dibattito nazionale dalla prospettiva di un’autonomia speciale, posta dalla storia e dalla geografia su un delicato e decisivo confine, snodo di interconnessione e comunicazione culturale ed economica, presidio su un ambiente alpino tanto pregiato quanto fragile, esperienza preziosa di convivenza e autogoverno.

È per l’insieme di questi motivi che le forze politiche costitutive dell’ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA ritengono che le ragioni che le hanno fatte incontrare su questo progetto per il governo del Trentino non solo non debbano essere messe tra parentesi nella campagna elettorale nazionale che ci aspetta nelle prossime settimane, ma vadano anzi valorizzate e impiegate con coraggio e determinazione, nell’interesse del Trentino e come contributo utile al Paese.

Le nostre ragioni, i nostri obiettivi, per il Trentino e per l’Italia, sono largamente coincidenti.

Innanzitutto l’Europa. Il Trentino, la nostra Regione, la nostra Euregio sono tutt’uno con l’Europa. Come ci ha insegnato Degasperi, autonomia ed europeismo sono due facce della stessa, preziosa, medaglia. Non può esserci autonomia senza integrazione europea e il sovranismo, il nazionalismo, il populismo antieuropeo, che rappresentano l’identità profonda della destra, sono una prospettiva preoccupante e dannosa per l’Italia e la negazione dell’autonomia.

L’Europa per noi è anche un modello di sviluppo, equo e sostenibile, sul piano sociale e ambientale. Un modello di sviluppo che deve saper coniugare giustizia ambientale e giustizia sociale di fronte alla drammatica sfida dei cambiamenti climatici e delle diseguaglianze sociali. Un modello di sviluppo che premia il lavoro e promuove la piena e buona occupazione. Un’economia sociale di mercato capace di coniugare il dinamismo dell’impresa con la solidarietà sociale, a cominciare dalla qualità della sanità e della scuola. Una società che riconosce e promuove la parità dei diritti tra uomo e donna, contrasta ogni discriminazione, valorizza la famiglia attraverso la parità dei doveri e il sostegno alla cura dei figli. Un modello di sviluppo basato sulla qualità e sull’innovazione, attraverso la valorizzazione della formazione e della ricerca e un nuovo incontro tra sapere e lavoro.

Insieme, i nostri senatori e senatrici, se avranno come ci auguriamo la fiducia degli elettori trentini, sosterranno a Roma le ragioni della nostra autonomia speciale, in dialogo e collaborazione, come nella migliore tradizione antica e recente, con elette ed eletti nella Provincia di Bolzano, parlamentari del centrosinistra e della Svp. Fermi restando i rispettivi rapporti con le forze politiche e i gruppi parlamentari d’appartenenza, decisivi per la diffusione di orientamenti favorevoli all’autonomia nel corpo politico del Paese, essi rinnoveranno alla SVP la disponibilità a realizzare forme di coordinamento nell’ambito delle diverse previsioni esistenti nel regolamento del Senato. L’auspicio è che si creino le condizioni per proseguire l’esperienza del Gruppo per le Autonomie quale ambito avanzato di collaborazione per una comune azione parlamentare al Senato da parte degli eletti rappresentativi delle forze democratiche ed autonomiste di Trento e di Bolzano, soprattutto in una fase politica che si preannuncia delicata per le questioni istituzionali difronte alle quali le nostre Autonomie avranno bisogno di grande coesione.

In forza di queste ragioni e di questi impegni, i seguenti partiti e movimenti territoriali si presenteranno uniti alle prossime elezioni politiche, affiancando i propri simboli sotto le insegne dell’ALLEANZA DEMOCRATICA PER L’AUTONOMIA, con candidate e candidati comuni sui collegi uninominali del Senato della Repubblica in Trentino: Partito Democratico e Partito socialista italiano, Campobase, Verdi e Sinistra Italiana, Italia Viva Trentino e Trentino in Azione.

Candidate e candidati, indicati di comune accordo, per i collegi uninominali senatoriali del Trentino, sono: Collegio senatoriale di Trento, Pietro Patton; Collegio senatoriale di Rovereto, Donatella Conzatti; Collegio senatoriale di Pergine Valsugana Michele Sartori.

Ciascuna forza politica aderente all’accordo si impegna a sostenere congiuntamente e con lealtà i suddetti candidati senatori e candidate senatrici durante tutta la campagna elettorale e rinuncia a presentare ulteriori candidature nei medesimi collegi; elette ed eletti si impegnano per tutta la durata della XIX Legislatura a rapportarsi stabilmente con le forze politiche parti dell’accordo e con l’Alleanza nel suo insieme e si impegnano a lavorare in stretta collaborazione con le altre forze autonomiste della Regione.

Partito Democratico del Trentino

Partito Socialista Italiano

Alleanza Verdi Sinistra

+ Europa con Emma Bonino

Campobase

Azione – Italia Viva Trentino

 

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