Laghi / L'allarme

Sicurezza in acqua: «Al largo con il salvagente e mai da soli»

Dopo l'episodio dell'altra notte sul lago di Caldonazzo, i consigli degli assistenti bagnanti. Mauro Zambaldi di Spiagge sicure: «Tutti sono liberi di fare ciò che credono, anche una nuotata di notte, ma andrebbero evitate certe bravate, come fare la traversata da soli al buio»

CALDONAZZO Scomparso durante la traversata, ritrovato vivo: era arrivato in un'altra spiaggia

di Marica Vigano'

TRENTO. La goliardata di attraversare il lago di Caldonazzo in notturna, e pure dopo un temporale, avrebbe potuto costare davvero cara all'uomo che sabato sera era stato dato per disperso in acqua, ma che i soccorritori hanno trovato in sicurezza a riva.

Nuotare al buio da soli, soprattutto avventurandosi al largo, è assolutamente pericoloso: per questo motivo nelle ricerche sul lago sono stati mobilitati l'elicottero ed i vigili del fuoco con le fotoelettriche.

«La nostra raccomandazione è di non nuotare mai soli e, se non si ha la possibilità di avere un accompagnatore, dotarsi di un piccolo salvagente, il rescue can, chiamato anche baywatch» spiega Mauro Zambaldi, amministratore delegato di Security srl, la società responsabile del servizio "Spiagge sicure" sui laghi di Caldonazzo, Levico, Serraia, Piazze, Lases. Terlago e Lamar.

Zambaldi, il servizio Spiagge Sicure è attivo fino al tardo pomeriggio nelle zone presidiate dagli assistenti bagnanti. Nessuno vieta di nuotare anche dopo, magari non di notte... qualche consiglio per chi va al largo "fuori orario"?

Premetto che tutti sono liberi di fare ciò che credono, anche una nuotata di notte. Se possibile, però, certe bravate come fare la traversata da soli al buio andrebbero evitate, perché le forze che sono state impegnate per la ricerca del nuotatore dato per disperso sabato sera avrebbero potuto essere necessarie per qualche altra emergenza. Il mio non è un rimprovero, ma un suggerimento: bisogna sempre usare la testa prima di fare certe imprese. Sabato sera si è creato un allarme emergenziale che ha coinvolto elisoccorso e vigili del fuoco, persone preposte al soccorso che negli stessi minuti in cui erano impegnate sul lago avrebbero potuto essere chiamate per altri allarmi.

Al di là del caso specifico, di questo "azzardo" nell'attraversare da soli di notte il lago, ci sono consigli per la sicurezza di chi, in orari più consoni, decide di farsi una bella nuotata, lontano dalla riva?

Fra le "regole d'oro" ricordo che sarebbe sempre opportuno avere un "compagno d'acqua". Se l'accompagnatore non ha adeguata capacità natatoria e rimane a riva oppure nel caso si è soli, è bene dotarsi del piccolo salvagente conosciuto come il rescue can: si lega al corpo come una cintura, non disturba la nuotata, è visibile anche ai natanti e dà sostegno in caso di necessità, ad esempio se si è stanchi e si vuole riposare un attimo. Vediamo molti nuotatori ogni giorno che si allontanano con il piccolo salvagente.

E c'è chi avvisa l'assistente bagnanti prima di spingersi al largo...

Chi è solo al lago e non ha l'amico o il familiare a riva per riferire il percorso che intraprenderà a nuoto può rivolgersi agli assistenti bagnanti. Se un nuotatore comunica che vuole attraversare il lago e che dalla spiaggia x ha intenzione di raggiungere la spiaggia y, ci si chiama fra postazioni per avvisare. Se poi la persona ha il salvagente è ancora meglio, perché si riesce a tenere sotto controllo la traversata.

In questi giorni che precedono Ferragosto e che saranno da "tutto esaurito" sulle spiagge quali altri consigli si possono dare ai bagnanti?

Ricordo innanzitutto che per ogni evenienza bisogna chiamare il numero unico dell'emergenza "112". Se ci si trova su una spiaggia con l'assistente bagnanti non ci sono problemi, ma se si è in una zona non sorvegliata c'è il rischio che in caso di emergenza le persone vadano alla ricerca di un bagnino perdendo tempo prezioso: invece basta chiamare il "112", perché la centrale unica dell'emergenza ha i numeri di tutti gli assistenti bagnanti e può avvisare la postazione che si trova più vicina all'urgenza. Dunque se non si ha nelle immediate vicinanze un operatore del soccorso è necessario chiamare il "112" che è in grado di attivare tutti i canali necessari. Abbiamo 12 torrette sul lago di Caldonazzo, con una postazione mobile con gommone e due operatori, mentre a Levico c'è una postazione con l'assistente bagnanti, un gommone e da pochi giorni anche un nuovo punto di primo soccorso. La casetta è stata inaugurata da poco e servirà per ospitare gli infortunati.

In un'estate di caldo record, con le persone che per refrigerarsi abbondano con i bagni, sono cambiate le emergenze sul lago?

Diciamo che l'acqua, che è aumentata di temperatura rispetto agli anni scorsi, espone i bagnanti ad un rischio in meno, ossia quello del malore dovuto agli sbalzi termici. Tuttavia è meglio sempre entrare in acqua gradualmente. Con la siccità e il livello delle acque che si abbassa è bene fare attenzione alla profondità che può cambiare. Il discorso vale soprattutto per il mare, dove abbiamo riscontrato casi di persone soccorse dopo un tuffo in acque poco profonde. Ricordiamo poi le altre regole per un'estate sicura, ossia preferire le spiagge sorvegliate, aspettare sempre la canoniche tre ore da un pasto completo prima di immergersi in acqua, preferire cibi leggeri. Fino ad ora abbiamo avuto cinque interventi a Caldonazzo ed uno a Lamar di recupero in acqua, ossia di salvataggio di persone dal possibile rischio di annegamento.

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