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A22, nel risiko delle nomine l'elezione di Tommasi e Verona scompiglia tutto

Oggi l’assemblea per il nuovo cda: dalle mosse del centrodestra, al nuovo sindaco scaligero di centrosinistra, tutti nomi e le clamorose esclusioni (via Gerosa, dentro la leghista Santi, sindaca di Riva)

di Domenico Sartori

TRENTO. Non è un'entrata in tackle in A22, quella di Damiano Tommasi. Ma la scelta del nuovo sindaco di Verona, già calciatore professionista, sta scompaginando il quadro delle nomine in Autostrada del Brennero spa. Un pezzo del cda, un pezzo importante perché per prassi esprime il vicepresidente, passa per Verona. Solo che lo sconvolgimento del quadro politico, con Tommasi che è riuscito a riportare il centrosinistra alla guida di una città diventata simbolo del centrodestra a Nord Est, sta complicando la procedura di nomina del nuovo consiglio di amministrazione: scelta che i soci pubblici e privati dovranno ratificare nell'assemblea di oggi.

L'ambito Verona in Autobrennero conta su tre soci: Comune (5,50% del capitale), Provincia (5,51%) e Camera di Commercio (1,70%). Tre soci che devono però mettersi d'accordo, perché in cda hanno diritto a 2 dei 14 rappresentanti. Per le nomine, e quelle in A22 sono un piatto che fa gola, la prassi è la seguente: la Regione Trentino Alto Adige, primo azionista (32,29%) che esprime 4 consiglieri, si impegna a predisporre una lista unica da presentare all'assemblea.

La Regione, presieduta da Maurizio Fugatti, lo ha fatto anche questa volta, appellandosi ai diversi soci. E così sono arrivate conferme (parecchie) e smentite (anche clamorose).

La Regione, in primis, ha deciso di confermare gli altoatesini Richard Amort, ex sindaco di Fortezza, e Hartmann Reichhalter, l'avvocato che nel 2019 Arno Kompatscher volle alla presidenza e che in questo ruolo sarà riconfermato, e il manager scelto da Fugatti, Diego Cattoni, che continuerà a ricoprire la carica di amministratore delegato. Una scelta motivata dalla necessità di garantire piena continuità al vertice nella fase delicata di trattativa con il governo sulla proposta di partenariato pubblico-privato per il rinnovo della concessione depositata lo scorso 11 maggio.

La novità, nel poker della Regione, è l'uscita di scena di Francesca Gerosa, l'esponente di Fratelli d'Italia che Fugatti ha messo alla presidenza di Itea spa e che, a cascata, dopo la nomina nel cda di Autobrennero, ha cumulato incarichi nelle controllate Str-Brennero Trasporto su Rotaia spa, Autostrada Regionale Cispadana spa e (primo incarico) Rtc-Rail Traction Company spa.

Al posto di Gerosa, Fugatti ha scelto la sindaca leghista di Riva, Cristina Santi.

Il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, conferma Maria Chiara Pasquali, la Provincia di Bolzano Astrid Kofler e la giunta Fugatti ha deciso di puntare ancora su Raffaele De Col, il manager che presidia tutte le grande opere in Trentino, e non solo (siede anche nel consiglio di sorveglianza di BBT SE, la società che realizza il tunnel del Brennero).

Il sindaco del Comune di Trento, Franco Ianeselli, ha scelto di rappresentare direttamente l'ente in cda, non riconfermando l'avvocato del Pd, Luigi Olivieri, che di Autobrennero era stato presidente prima di Reichhalter.

Il Comune di Mantova punterà ancora sul sindaco Mattia Palazzi (Pd), tra i consiglieri che più hanno seguito il dossier "nuova concessione" da membro del comitato esecutivo uscente. I soci più a sud (Provincia di Modena, Provincia di Reggio Emilia) riconfermano Giulio Santagata.

E lo stesso fanno i due soci privati più rilevanti: Infracis srl con Giovanni Aspes e Serenissima Partecipazioni spa con Anna Bertazzoni. Il nodo, appunto, è Verona, e solo oggi si saprà se e come sarà sciolto. Come detto, il Comune di Verona punta sul sindaco Damiano Tommasi, che nella nuova giunta scaligera si è per altro tenuto la delega sulle società partecipate.

La Provincia di Verona, fin qui rappresentata in cda dal presidente Manuel Scalzotto, propone il consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta - Lega Nord, Alessandro Montagnoli, di Oppeano, già deputato. Ed in partita s'è messa pure la Camera di commercio veronese, proponendo il presidente-imprenditore Giuseppe Riello. Tre nomi per due posti, e accordo non c'è su chi debba fare un passo indietro. Anche se, per la caratura delle quote e per il ruolo che rivestono, Provincia e Comune hanno più titoli da spendere: la Provincia è il riferimento per i contributi concessi da Autobrennero al territorio e il Comune di Verona è snodo strategico sia per i collegamenti infrastrutturali nord-sud che est-ovest.C'è una complicazione ulteriore: la rappresentanza di genere.

Nel cda uscente, l'ex sindaco Federico Sboarina si era fatto rappresentare da Barbara Guadagnini e l'equilibrio di genere, con cinque donne in cda, era garantito. Con tre maschi in campo salta tutto. Tommasi, che è stato anche dirigente sportivo e consigliere del Coni, mastica "mediazione" da sempre. Per l'assemblea di oggi dovrà farne buon uso.

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