Energia / La crisi

Allarme pellet: anche in Trentino prezzi raddoppiati e “abete” introvabile

Per un sacco da 15 kg ci vogliono quasi 10 euro, ad inizio anno ne bastavano 4. Produttori e commercianti: “Situazione complessa e in autunno si rischia che le cose vadano ancora peggio”

di Nicola Marchesoni

TRENTO. Un salasso. La guerra in Ucraina e la crescente difficoltà d’importare prodotti dall’Est Europa porta con sé, tra le altre cose, rincari record per i pellet. Per un sacco da 15 kg ci vogliono quasi 10 euro. Ad inizio anno ne bastavano 4, ora più del doppio. Girando per il Trentino si trovano ancora posti che vendono i pellet a 7,50 euro a pacco: sono però sempre più rari. In Veneto, regione dove molti trentini andavano a rifornirsi, le cose non vanno meglio, anzi.

“Il prezzo - spiegano alla Cooperativa Contadini di Levico – ha subito uno sbalzo in avanti notevole rispetto a pochi mesi fa. Siamo partiti per tempo con gli acquisti e ci stiamo approvvigionando, ma il futuro è pieno di incognite. C'è preoccupazione”.

Non si sa se i sacchi ordinati basteranno per tutto l’inverno, non si sa se il prezzo resterà a quota 10 euro oppure subirà un'ulteriore impennata. Non basta: il pellet che sta per venire commercializzato, a meno di sorprese, sarà di faggio. L’abete, ritenuto dalla maggior parte degli utenti migliore per la resa e per il minor residuo che lascia nelle stufe, è di difficile reperimento. Anche su Amazon.

“Siamo di fronte ad un problema – confermano gli esperti del settore – diffuso in mezza Europa. Chi pensava di salvarsi dal caro bollette, o per meglio dire dal caro riscaldamento, rifugiandosi nel pellet purtroppo resterà deluso”.

Qualcuno tenta la carta del web: online ci sono, è vero, pellet in vendita. Anche a prezzi di saldo. Ma chi ne garantisce la qualità? E di che anno sono? Un’incognita. L’unica attuale certezza è che per un bancale da 70 sacchi non basta pagare 300 euro, ma bisogna prevedere un’uscita da 700 euro. 

“Abbiamo centinaia di prenotazioni – spiegano dall’Ardelegno di Novaledo – e siamo in difficoltà a prenderne altre. Impossibile prevedere cosa succederà”. In autunno o in inverno si rischia il collasso. Un quadro da brividi: brividi non dovuti al freddo.

Cosa è il pellet

Il pellet è un combustibile naturale al 100% perché si produce dagli scarti del legno non trattato. Il legno viene ridotto in segatura, sottoposto ad essiccazione e poi pressato in piccoli cilindri. Non contiene colle né solventi chimici e resta compatto grazie alla lignina, un componente naturale del legno.

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