Energia / Novità

L'idea di Dolomiti Energia: pannelli fotovoltaici galleggianti sui bacini idroelettrici

Il primo impianto sperimentale già in funzione nel bacino di Dampone, sopra Roncone: tecnologia della Hydro Solar di Mori, per una «diversificazione» della produzione della holding

di Lorenzo Ciola

TRENTO.  La produzione di energia attraverso impianti fotovoltaici, per ovvi motivi, non è regolabile. La produzione idroelettrica invece lo è. Perché allora non provare a integrare le due produzioni da fonti rinnovabili per migliorare al massimo l'efficienza? È questa una delle domande che ha trovato risposta con l'attivazione in provincia di Trento di un nuovo impianto fotovoltaico flottante, sul bacino idroelettrico di Dampone, sopra Roncone.

Il progetto avviato dal Gruppo Dolomiti Energia in un'ottica di diversificazione strategica delle fonti di produzione di energia pulita è sperimentale ed è il primo in Italia a esser realizzato sulle acque di un bacino idroelettrico. Ha una potenza di picco di 98.2 kW e una produzione stimata di 114 MWh.

«Come gruppo - spiega Alberto Pinter, ingegnere responsabile della funzione sviluppo impianti di Hydro Dolomiti - siamo sempre attenti alla diversificazione. Abbiamo studiato questa tecnologia che si è sviluppata in Oriente, nell'ambito di specchi d'acqua legati all'agricoltura e abbiamo attivato l'impianto di Dampone nel mese di maggio».

«Con l'impianto sperimentale di Dampone, che rappresenta un contributo concreto agli obiettivi di decarbonizzazione nazionali e provinciali - spiegano in via Fersina - si aggiunge un ulteriore tassello alla diversificazione strategica delle fonti di energia pulita del gruppo, che da tempo ha messo al centro della propria strategia la sostenibilità e lo sviluppo condiviso con le comunità».

Un riferimento, forse, al dibattito che nelle scorse settimane era emerso sull'Adige a proposito della gestione del gruppo Dolomiti Energia e sull'adeguatezza del piano industriale. Un dibattito attorno al quale hanno ragionato anche soci pubblici e privati della holding.

Ma come funziona un impianto fotovoltaico flottante e quali vantaggi offre? Si tratta di una nuova tecnologia che consente l'installazione di impianti fotovoltaici sull'acqua, grazie a piattaforme galleggianti che ospitano pannelli uguali a quelli utilizzati per gli impianti su terraferma.

L'intero progetto realizzato nelle Giudicarie è stato sviluppato con HydroSolar, azienda di Mori che nel tempo aveva già realizzato alcuni prototipi. Un impianto flottante come quello di Dampone offre numerosi vantaggi, tra i quali la possibilità di raffreddare i pannelli grazie alla vicinanza dell'acqua e di ottimizzare la capacità di quest'ultima di riflettere la luce. Due aspetti che contribuiscono ad aumentare il rendimento energetico rispetto a una struttura installata a terra, che in estate risente delle alte temperature raggiunte dal suolo.

«Lo stesso orientamento dei pannelli - afferma Pinter - risulta più facile sull'acqua e propone costi energetici inferiori per la loro movimentazione». Inoltre, il posizionamento su un bacino idroelettrico utilizza una superficie senza occupare ulteriore spazio sulla terraferma.

A questi vantaggi si aggiungono: il risparmio di acqua, perché nelle aree coperte dai pannelli l'evaporazione è molto limitata; una manutenzione ridotta, perché nell'aria sul pelo dell'acqua circolano meno polveri e quindi l'impianto non necessita di particolari pulizie; la tutela della vegetazione, perché non sono necessari interventi di preparazione del terreno, come invece accade per gli impianti a terra. Tutti questi elementi portano ad un rendimento complessivo superiore del 10-15% sull'intero sistema, ma ulteriori valutazioni potranno essere fatte dopo un periodo più lungo di attività, considerato che si parla di un impianto al momento attivo da meno di due mesi.

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