Politica / Centrodestra

La Civica di Gottardi verso le elezioni: dopo i sindaci mocheni, anche Marina Mattarei, ex presidente della cooperazione trentina

Sarà candidata di spicco alle elezioni: «Io sono autonomista, con la Lega di Salvini non ci sarei andata, ma Fugatti ha saputo smarcarsi». E si toglie i sassolini su via Segantini: «Mi hanno fatta fuori, è stato un golpe»

di Daniele Benfanti

TRENTO. La Civica non nasconde le ambizioni e punta a crescere nei consensi e radicarsi nei territori. Con vista sulle elezioni provinciali dell'autunno 2023 e una rincorsa presa per tempo. Il partito erede della Civica Trentina fondata da Rodolfo Borga, che conta in giunta sull'assessore agli enti locali Mattia Gottardi e in consiglio provinciale su Vanessa Masè, ha aggiunto una freccia di rilievo al proprio arco.

Ieri pomeriggio con una conferenza stampa nella saletta dell'Hotel America la Civica ha presentato un «nuovo acquisto» che non è un nome qualsiasi: Marina Mattarei, ex presidente della Cooperazione trentina, disarcionata, dopo meno di due anni in sella, due anni fa, dal settimo piano di Via Segantini.

«Ci siamo conosciuti a inizio legislatura - ha raccontato l'assessore Gottardi - nell'ambito degli stati generali della montagna e si è subito creata una certa empatia».

«Di Marina Mattarei ci è subito piaciuto il modo di agire, la visione che ha del Trentino e dell'autonomia. La sua adesione non è a ridosso delle elezioni, anche se forse siamo in campagna elettorale costante e questo è anche positivo» ha aggiunto Masè.

Marina Mattarei con piglio e orgoglio ha spiegato le ragioni della sua «discesa in campo», senza nascondere le ferite, non del tutto rimarginate, di quello che ha chiamato «epilogo traumatico» alla guida della Cooperazione. «Certo, sono pronta a correre alle elezioni provinciali del 2023. Poi saranno gli elettori, con il loro voto, a decidere» ha confermato senza falsa diplomazia, che non le appartiene.

«Ci ho pensato molto bene ad accettare di impegnarmi in politica - ha ammesso - anche perché la vicenda in Cooperazione mi ha fatto vedere, oltre a tanti cooperatori virtuosi, anche il lato meno nobile, che poi ti porta ad essere diffidente. Ma non volevo diventare cinica».

Facendo valere, con un po' di ironia, il fattore anagrafico, la Mattarei di Gottardi e della Masè ha detto: «Peccherò di presunzione, ma hanno superato l'esame. E mi hanno convinta. Qui in La Civica ho trovato quello che quanti parlano bene definiscono un'agorà. Insomma, non una scuderia di soldatini. Ci sono tanti giovani amministratori che portano contributi di pensiero. La politica è servizio e qui mi ritrovo. Questo è un progetto di partito vero, avviato da quel galantuomo che è stato Rodolfo Borga».

Spirito autonomista e anima montanara (la Val di Rabbi la sua piccola Heimat): «Sono una donna di montagna. E la montagna è arcigna e non ti fa sconti. Il Trentino è tutto montagna. Non ha senso contrapporre città e valli. Due anni e mezzo di pandemia hanno desertificato i nostri territori. Cooperazione e autonomia sono le facce della stessa medaglia». A domanda diretta, se si trovi a suo agio in una lista che appartiene al centrodestra autonomista che governa il Trentino, a traino Lega, Mattarei ha risposto così: «Nel mio percorso di elettrice sono sempre stata autonomista. Una dimensione che sfugge da logiche politiche nazionali. No, alla Lega di Salvini non avrei aderito. Mi è piaciuta invece la solidità della coalizione sulla proposta di un Fugatti-2. C'è chiarezza, senza atteggiamenti leaderisti. Fugatti ha saputo smarcare bene il suo ruolo istituzionale da quello nel suo partito».

Come detto, la precoce e turbolenta chiusura della sua esperienza al vertice della Cooperazione trentina è una ferita che ancora sanguina un po': «Io definisco quello che è successo - ha rimarcato Mattarei - un golpe. Il mandato dell'assemblea è stato disatteso da alchimie, consentite dai regolamenti al consiglio. La mia spinta riformatrice e la partita sul credito (che dava alla Federazione rappresentanza sindacale) mettevano a rischio posizioni personali delle oligarchie cooperative».

La campagna di radicamento della Civica prosegue: dopo la recente adesione dei sindaci mòcheni («era già nei piani sei mesi fa e non dipende dai fondi Pnrr» ha voluto precisare Gottardi dopo le polemiche dei giorni scorsi) e quella del sindaco di Bedollo, Francesco Fantelli, Gottardi annuncia che nelle prossime settimane e mesi ci saranno altri ingressi di peso nella sua lista, soprattutto tra gli amministratori locali.

Quanto al campo civico che comincia ad essere affollato (Campobase nel centrosinistra, ma anche la Lista Spinelli nel centrodestra), l'assessore non ha dubbi e indica le differenze: «Noi già ci siamo. Altri fanno annunci. E siamo un partito di raccolta, con una pluralità di visioni ma una scelta chiara di campo. Non siamo un cartello elettorale».

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