Trento / Il lutto

Una folla commossa per l'ultimo abbraccio alla dottoressa Sara Franzoi in Del Dot, morta a soli 58 anni

Oggi, 28 giugno, al cimitero cittadino, si sono tenuti i funerali della nota e stimata oculista dell'ospedale Santa Chiara. Il marito Giulio; “Hai affrontato la malattia con coraggio, mai un lamento, mai una parola che non fosse per gli altri. Sono stato fortunato ad averti con me per 40 anni”

LA SCOMPARSA Trento in lutto per Sara Franzoi in Del Dot, la dottoressa morta a 58 anni

di Gigi Zoppello

TRENTO. Una folla commossa ha salutato oggi - martedì 28 giugno - la dottoressa Sara Franzoi in Del Dot, l'oculista del Santa Chiara morta per una malattia a soli 58 anni.

In tanti si sono fatti avanti per confortare il marito Giulio e i figli Giovanni e Chiara.

Al cimitero di Trento, la chiesetta non è riuscita a contenere tutti: Sara Franzoi era infatti non solo una professionista apprezzata, ma anche una protagonista della vita della città. Infatti «era una donna affascinante perché intelligente», fin dai tempi del Liceo Prati, e oggi c'erano molti suoi ex compagni. Dopo il liceo classico era andata a Bologna, per l’università. E alla laurea in medicina, specializzazione oculistica, era arrivata senza inciampi.

Il commosso saluto alla dottoressa Sara Franzoi in Del Dot

Una folla commossa ha salutato oggi - martedì 28 giugno - la dottoressa Sara Franzoi in Del Dot, l'oculista del Santa Chiara morta per una malattia a soli 58 anni.  In tanti si sono fatti avanti per confortare il marito Giulio e i figli Giovani e Chiara.

Avrebbe potuto lavorare ovunque, scelse l’ospedale pubblico e scelse Trento. E per tutta la sua carriera è stata uno dei volti del Santa Chiara, garantendo precisione, disponibilità e comprensione, a chi bussava alla porta del suo studio. La cerimonia religiosa si è aperta con brano dell’Apocalisse di Giovanni, poi la lettura dal Vangelo di Luca, con il brano della morte di Gesù in croce. È la sua Resurrezione: “perché cercate tra i morti colui che è fra i vivi, è risorto”.

"Era una mamma, era una dottoressa. La sua morte ci addolora, perché la morte cancella tutto quello che siamo. Ma ci dice anche quanto significano per noi i nostri cari", è stato detto nell’omelia.

Il marito Giulio l’ha ricordata con un messaggio dolce e forte: “Hai affrontato la malattia con coraggio, mai un lamento, mai una parola che non fosse per gli altri. Sono stato fortunato ad averti con me per 40 anni, altri non hanno questa fortuna. Ti ho amata, ti amo, io e i nostri figli andremo avanti nella linea di esempio che hai tracciato e ci hai indicato”.

«Era un medico attento alle persone - ha ricordato un’amica commossa - anche negli ultimi anni partecipava con interesse ai corsi d’aggiornamento, aveva un’attenzione certosina per il suo lavoro, che la appassionava tantissimo. Conosceva i pazienti per nome, generosa con tutti, lo era anche con i suoi pazienti”.

Alla cerimonia molti professionisti della sanità, rappresentanti delle categorie, consiglieri provinciali e comunali. Al termine della cerimonia, sotto le prime rade gocce di pioggia, l’ultimo abbraccio prima della sepoltura.

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