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Siccità, in Trentino è allarme, ma per ora le colture stanno bene: «ottima stagione per le mele, raccolta dal 7 agosto. E vendemmia da Ferragosto in poi»

Il parere di Maurizio Bottura della Fem: il Trentino ha saputo prepararsi, con impianti a goccia «intelligenti», sensori di umidità e bacini di accumulo. Ma la vera incognità è: quanto durerà l’assenza di pioggia?

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TRENTO. Per ora, in Trentino, le principali coltivazioni «non soffrono di stress idrico». Lo sostiene Maurizio Bottura, del Dipartimento Innovazione delle produzioni vegetali della Fem, Fondazione Edmund Mach.

Se da una parte la cosa ci rincuora, dall'altra tenere alta l'attenzione su ciò che accade ai nostri "vicini" ci obbliga a non abbassare la guardia. «In Trentino - rimarca Bottura - siamo stati estremamente lungimiranti sia dal punto di vista tecnico che politico, lavorando duramente negli anni passati per limitare il più possibile lo spreco d'acqua in agricoltura. Da anni, la maggior parte delle coltivazioni della nostra provincia utilizza impianti a goccia, con sensori di umidità nel terreno per far partire l'irrigazione solamente quando ce n'è bisogno. E questo ovviamente ci fa risparmiare molta acqua».

«Inoltre - riprende l'esperto - la vite è una pianta mediterranea, che ben si adatta ai periodi aridi: è in grado di andare a cercarsi l'acqua con le radici a metri di profondità. Con le mele è diverso, ma anche qui abbiamo giocato d'anticipo, con la costruzione di molti bacini d'irrigazione per meglio affrontare i tempi difficili.

Ad essere sinceri, finora, l'annata sta andando molto bene, con una produzione addirittura migliore degli anni scorsi sia per quantità che per qualità, infatti abbiamo pochissimi problemi fitosanitari.

Un problema potrebbe riguardare la grandine, visto che abbiamo sempre più spesso a che fare con eventi violenti ed improvvisi, ma ormai nelle nostre zone c'è un'ampia copertura di reti antigrandine, e le aziende agricole che ne sono sprovviste si sono invece organizzate con la necessaria copertura assicurativa».

«L'unica incognita - riprende Bottura - riguarda la durata di questa siccità: infatti siamo appena a giugno, e dobbiamo vedere come le cose potranno cambiare nelle prossime settimane: per fortuna, la portata dei fiumi è ancora buona e anche la risalita per capillarità. Di sicuro con queste giornate insolitamente calde, siamo in anticipo di circa una settimana, dieci giorni sul raccolto: si potrà partire con le mele ancora tra il 7 e l'8 di agosto, mentre per la vendemmia, dopo Ferragosto ogni giorno è buono».

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