Politica / Scenari

I 5 Stelle verso le elezioni provinciali: «Tanto fra Ianeselli e Fugatti tacito accordo a non danneggiarsi»

Il Movimento andrà con il PD? Marini parla con Betta di primarie del centrosinistra, ma evoca scenari inquietanti: «Il PD lascia la palla alla Lega, e il sindaco di Trento ha tutto l’interesse ad andare avanti, come per il concerto di Vasco»

TRENTO. «Cosa farà il Movimento 5 Stelle alle elezioni provinciali dell'anno prossimo non lo so. Non so se si presenterà da solo o in coalizione e neanche se ci sarà il simbolo». Alex Marini, unico consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle dopo la fuoriuscita di Filippo Degasperi, che ha dato vita a Onda Civica, ieri durante la riunione congiunta del consiglio provinciale con il consiglio delle autonomie ha avuto modo di parlare con il sindaco di Arco Alessandro Betta (Pd), sull'idea di lanciare una petizione per le primarie per la scelta del candidato presidente del centrosinistra.

«Betta - dice Marini - solleva una questione corretta che è quella delle primarie per la scelta dei candidati presidente che andrebbe estesa in una logica di sistema come meccanismo di selezione dei candidati. Ma non per l'interesse a partecipare alle primarie del Pd o del centrosinistra, soprattutto viste le dichiarazioni della segretaria Lucia Maestri secondo cui il M5s in Trentino non avrebbe lavorato per costruire una coalizione».

«Onestamente - sostiene Marini - noi saremmo interessati a confrontarci con forze politiche che hanno delle proposte da condividere, ma se devo giudicare da quello che ha fatto il Pd in questi tre anni in consiglio provinciale dovrei evidenziare che di idee su lavoro, ambiente, energia, ne ho viste ben poche, mentre l'attenzione maggiore era rivolta alla spartizione di poltrone.

E anche il silenzio dei consiglieri del Pd durante la riunione congiunta con il Consiglio delle autonomie è emblematica».I 5 Stelle, che a livello nazionale sono usciti con le ossa rotte dalle elezioni amministrative di domenica scorsa, anche in Trentino, a causa delle defezioni e delle ultime elezioni comunali, vedono molto ridimensionata la proprio rappresentanza.

Alex Marini e il deputato Riccardo Fraccaro, già al secondo mandato, sono il volto del movimento in Trentino ma entrambi non si sa se l'anno prossimo saranno ancora in corsa.

Sulle chance di una coalizione di centrosinistra di spodestare Maurizio Fugatti, Marini è molto scettico e attacca: «La mia impressione è che ci sia un tacito accordo tra il presidente Fugatti e il sindaco di Trento, Franco Ianeselli a non farsi del male a vicenda. Il concerto di Vasco è stato emblematico».

«Entrambi - sostiene - hanno interesse ad andare avanti per un periodo. Ianeselli vuole candidarsi alla presidenza della Provincia, ma non può farlo nel 2023 quindi tanto vale che resti Fugatti. Il Pd non fa niente per vincere, ha lasciato il pallino in mano alla Lega su molte cose come l'accordo con la Federazione della cooperazione o l'endorsement di molti sindaci al partito di Mattia Gottardi facendone il nuovo partito dei sindaci».

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