Salute / Labirinto

Nuovo Ospedale di Trento, Guerrato mette le mani avanti: se De Col annulla l’appalto, pronti ai ricorsi

L’Anac ha confermato in seduta ufficiale i rilievi mossi, ed ha passato la palla alla Provincia, titolata ad annullare la gara e rifare il bando. Ma dalla ditta vincitrice parte lo sbarramento (anche legale)

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TRENTO. Guerrato mette le mani avanti, pronta a impugnare, quando arriverà, la bocciatura del suo progetto di Nuovo ospedale del Trentino preannunciata dal responsabile unico del procedimento, l'ingegner Raffaele De Col, dirigente generale della Provincia.

L'intenzione dell'impresa di Rovigo, vincitrice ormai due anni fa dell'appalto del Not, di ribellarsi all'imminente bocciatura, risulta evidente dal fatto che nei giorni scorsi si è rivolta ad Anac per protestare, e contestare il parere fornito dall'Autorità Anticorruzione sull'appalto del Not.

Per la Guerrato, Anac si è spinta troppo oltre. Ha dato alla Provincia di Trento indicazioni troppo esplicite, entrando nel merito e indicando una soluzione per sbloccare l'annosa questione. Guerrato ha chiesto ad Anac di ritirare il testo della nota con cui ha risposto alla richiesta della Provincia. O di eliminare dal testo del parere ogni valutazione «non attinente».

Nell'ultima seduta di Consiglio di Anac, l'Autorità ha invece ribadito punto per punto quanto scritto e indicato, precisando che «Anac non si è espressa nel merito in ordine all'idoneità del progetto e/o all'eventuale scorrimento della graduatoria, perché ogni decisione in merito è stata rimessa alla Stazione Appaltante», cioè la Provincia.

Pertanto Anac ha deliberato di "non riformare" la nota inviata alla Provincia lo scorso 20 maggio, e di confermare quanto indicato.Nel documento l'Autorità aveva fatto presente alla Provincia di Trento cosa dice la legge al riguardo. E cioè che se il vincitore non accetta di modificare il progetto secondo le indicazioni della stazione appaltante, modifiche progettuali ritenute necessarie ai fini dell'approvazione del progetto, "la Stazione appaltante ha facoltà di chiedere progressivamente ai concorrenti successivi in graduatoria l'accettazione delle modifiche al progetto presentato dal promotore, alle stesse condizioni proposte al promotore e da lui non accettate".

La decisione in merito all'interpello dei concorrenti successivi in graduatoria, in questo caso la Pizzarotti, dovrà essere assunta dalla Provincia nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza dell'azione amministrativa. Ma l'azione di Guerrato è probabilmente un tentativo di preparare il terreno nel caso di contenzioso se la Provincia decide l'annullamento della gara, revocando l'affidamento alla ditta.

Il 3 agosto 2020 la Provincia aveva chiuso il processo di selezione, individuando la Guerrato vincitrice. Il 5 agosto 2020 con determinazione del responsabile del procedimento la Guerrato è stata confermata promotore per la gara.Nei quasi due anni successivi trascorsi, la Provincia ha finito per non condividere più il progetto della Guerrato e De Col il 22 dicembre 2021 ha chiesto a Guerrato di adeguare il proprio progetto preliminare presentato in gara a quanto emerso in sede di Conferenza di servizi.

Il 10 gennaio 2022 sempre l'ingegner De Col ha trasmesso alla Guerrato le osservazioni sul progetto dell'Azienda Sanitaria. La Guerrato - afferma la Provincia - non ha fornito riscontro alle criticità del progetto, o ha fornito soluzione inadeguate o non consentite. Pertanto il 9 marzo 2022, la Provincia ha avviato il procedimento di non approvazione del progetto. Il 6 aprile 2022, dopo la Conferenza di Servizi, De Col, ha dichiarato di non ritenere approvabile il progetto preliminare Guerrato.

A questo punto la Provincia il 28 aprile 2022 si è rivolta ad Anac per chiedere il da farsi. Se può, in sostanza, non approvare il progetto per difformità non sanate, se può farlo in maniera insindacabile, e se la Guerrato può avanzare interessi o pretese di fronte a una tale decisione.L'Autorità, nel dichiarare inammissibile il parere di precontenzioso per il ritardo con cui è stato chiesto a gara conclusa, ha indicato alla Provincia quali strade la legge pone davanti.

Il fatto è che dopo la mancata approvazione del progetto preliminare da parte della Conferenza dei servizi e il parere dell'Anac, si era in attesa che il responsabile unico del progetto, ingegner Raffaele De Col, emettesse - come da lui stesso annunciato - il provvedimento di decadenza da promotore della Guerrato. Per il momento questo non è avvenuto ufficialmente ma nelle scorse ore, ad alzare la voce, è stata la Guerrato stessa che ha inviato una nota a firma del suo presidente, Giovanni Di Carlo.

Una nota nella quale spiega perché rivendica di essere il soggetto titolato a realizzare il Not. Prima di tutto perché «l'Amministrazione non ha richiesto modifiche e/o integrazioni al progetto preliminare fissando un termine entro il quale rispondere alla richiesta ed un successivo termine entro il quale provvedervi». Solo se ciò fosse accaduto e la Guerrato non avesse provveduto, - secondo Di Carlo - la Provincia avrebbe facoltà di interpellare i concorrenti successivi in graduatoria.

Anzi, si legge nella nota, «la Guerrato si è, sin qui, più volte ed inutilmente dichiarata disponibile ad apportare, peraltro senza incrementi di costo, tutte le modifiche al progetto eventualmente richieste dall'Amministrazione.

Per la Guerrato «nulla vale il fatto che la Conferenza dei Servizi non abbia approvato il progetto preliminare della Guerrato, avendo essa, invece, l'obbligo di indicare le modifiche da apportare al progetto ai fini di pervenire all'approvazione».

Per la Guerrato non è possibile immaginare l'annullamento della gara e annuncia già ricorsi se ciò dovesse avvenire. Precisa poi: «Non abbiamo "carte in mano", ma la consapevolezza di agire nel rigoroso rispetto della procedura di gara, delle previsioni legislative ed anche dell'interesse pubblico con il dovuto rispetto per le Istituzioni ed i loro rappresentanti, al di là dei meriti e dei comportamenti».

Sempre il presidente aggiunge:«A distanza di oltre 10 anni dall'avvio della prima procedura di gara per la realizzazione del Nuovo Ospedale Trentino, eventuali ulteriori ripensamenti (oltre a determinare le conseguenti iniziative giudiziarie, con le responsabilità erariali che ne deriverebbero) si tradurrebbero nel fatale sacrificio del diritto a disporre di strutture sanitarie adeguate; diritto sospeso da sin troppo tempo per errori e incertezze che non possono ripetersi e che vanno scongiurati con l'intervento di tutti gli organi competenti a salvaguardia degli interessi della comunità trentina».

Per il Not, dunque, si preannunciano ancora battaglie giudiziarie e un progetto che al momento rimane solo sulla carta.

 

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