I ristoratori trentini per le famiglie in difficoltà: arriva «Il Piatto Buono» con un prezzo aumentato del 50%: il cliente lo ordina, il surplus va al Centro di Solidarietà

La struttura dei volontari aiuta 220 famiglie, cresciute in maniera esponenziale durante la pandemia: ora l’idea benefica, Confesercenti, Confcommercio e Asat in prima linea

TRENTO. L’iniziativa si chiama "Il Piatto Buono. #alimentalasolidarietà"e ha un obiettivo ambizioso: raccogliere fondi per rafforzare l’aiuto a persone e famiglie in difficoltà su tutto il territorio provinciale: pannolini per bambini, prodotti per la cura e l'igiene della persona, prodotti per l'infanzia.

A lanciare "Il Piatto Buono. #alimentalasolidarietà" sono il Centro di Solidarietà di Trento e Confesercenti del Trentino con la partecipazione di Confcommercio, ASAT e il sostegno di PAT, Comune di Trento, APT di Trento, Palazzo Roccabruna, Round Table Rovereto, Banca di Trento.

Che cos’è «Il Piatto Buono»? È una pietanza inserita, per tutta l’estate, in menu di ristoranti ed esercizi pubblici aderenti all’iniziativa. Un piatto – ma anche un aperitivo - legato al territorio trentino, che i ristoratori proporranno alla clientela all’interno della propria offerta. Il cliente che vorrà sostenere l’iniziativa acquisterà il piatto con una maggiorazione del 50%, che sarà devoluta interamente a favore del Centro di Solidarietà di Trento, una realtà ben radicata nel territorio trentino.

Dal 1996 il Cds opera per aiutare e sostenere persone e famiglie in difficoltà attraverso il semplice gesto della consegna di un pacco alimentare mensile e risponde ad altri eventuali bisogni segnalati (salute, casa, lavoro, studio...), nel desiderio di condividere un tratto di vita e accompagnando nell’affrontare problematicità e disagi.

“In questi ultimi due anni Covid, guerra e rialzo dei prezzi hanno contribuito ad acutizzare l’emergenza povertà anche in un territorio ricco e virtuoso come il nostro Trentino – spiega la direttrice del Centro di Solidarietà di Trento, Eloisa Modena – Abbiamo riscontrato un aumento di oltre il 50% del disagio anche in famiglie che prima non avevano mai richiesto aiuti esterni. Ad oggi il CdS sostiene circa 220 nuclei familiari e conta su più di 150 volontari. Nel 2021 sono stati distribuiti 2195 pacchi: kg 74.735,09 di alimenti. Da marzo 2021 il CdS propone attraverso uno sportello di accoglienza e ascolto un nuovo ed efficace supporto a chi vive un momento di difficoltà tramite un’attenta analisi dei bisogni. Con questa iniziativa ci siamo attivati per una raccolta fondi per creare una collaborazione tra profit e no profit”.

“Chi meglio della nostra categoria sa quanto sia stato difficile resistere e non cadere – aggiunge il vicepresidente di Confesercenti del Trentino, Massimiliano Peterlana - Purtroppo non tutti ci sono riusciti, e assistiamo ora a un aumento impressionante di situazioni socioeconomiche problematiche, anche tra chi prima stava bene, compresi ad esempio colleghi costretti a chiudere le loro attività e a confrontarsi con situazioni di nuove povertà prima inimmaginabili. L’iniziativa vuole dunque essere un appello e una chiamata a raccolta dei ristoratori che vorranno aderire”.

Questo dunque il primo step, molto importante, delle adesioni. A metà giugno non solo si tireranno le somme di chi ha deciso di partecipare, ma ci sarà anche una cena di beneficienza (il 16 giugno) con chef stellati a Palazzo Roccabruna.

Per tutta l’estate «Il Piatto Buono» verrà proposto ai clienti del circuito aderente, la somma raccolta verrà devoluta al Centro di Solidarietà di Trento.

L'elenco degli esercizi aderenti verrà pubblicato su una pagina dedicata del sito cdstrento.org consultabile dai clienti tramite un QR Code appositamente creato.

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