Salute / Il caso

Nuovo Ospedale di Trento, è ora di decidere cosa fare, ma Fugatti prende tempo: «servono altri approfondimenti»

Gli uffici provinciali impegnati alle pratiche per annullare l’appalto, ma dopo che cosa succederà? Il presidente della Provincia non si sbottona 

TRENTO. Da prima classificata a "squalificata". La Guerrato a breve riceverà dal responsabile unico del procedimento per il Not, Raffaele De Col, il provvedimento di decadenza da promotore, non avendo accettato le modifiche, che le erano state richieste, al progetto con il quale aveva ottenuto l'aggiudicazione provvisoria.

Il parere di Anac (l'Autorità nazionale anticorruzione) è stato molto chiaro infatti proprio su questo punto, ovvero che la Provincia può pervenire alla non approvazione del progetto presentato dalla Guerrato, in relazione alla relazione negativa già predisposta dal responsabile unico del provvedimento, considerata la non accettazione da parte del promotore delle modifiche richieste. E da questo punto di vista in Provincia ritengono che non sia stato affatto inutile aver preso l'iniziativa di rivolgersi all'Anac, nonostante la bacchettata ricevuta per aver deciso di farlo troppo tardi, ovvero quando la gara ormai era conclusa, con l'aggiudicazione provvisoria alla Guerrato da parte della Commissione giudicatrice e la nomina a promotore.

Ma a leggere bene, l'assist dell'Autorità anticorruzione si spinge ben oltre, perché suggerisce alla giunta Fugatti anche come motivare una eventuale decisione di azzeramento di questa gara, che si trascina ormai da 11 anni tra ricorsi e controricorsi, risultando non più attuale rispetto alle esigenze della sanità trentina oggi. Perché è vero che nel parere si dice che l'amministrazione ha la facoltà di chiedere ai concorrenti successivi in graduatoria - ovvero alla Pizzarotti - se sono disposti a realizzare il progetto della Guerrato, con le modifiche richieste, eventualità che già a prima vista suona piuttosto impraticabile, ma aggiunge che questa decisione comunque va presa «nel rispetto del principio di economicità, efficacia, tempestività, correttezza dell'azione amministrativa ed, altresì, di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità».

Quindi il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e la sua giunta dovranno decidere quale è oggi - al di là delle rivendicazioni e delle aspettative delle imprese concorrenti che in questi anni si sono fatte la guerra tra ricorsi e controricorsi - la decisione più efficace e nel contempo meno costosa (il project financing conviene ancora alla Provincia oppure no?) e tempestiva per raggiungere il risultato di avere un nuovo ospedale del Trentino all'altezza delle aspettative.

Oggi Fugatti è stato interrogato dai cronisti, ma ha espresso cautela: «Sul Nuovo ospedale di Trento (Not) stiamo facendo le valutazioni giuridico-formali, anche alla luce del parere inviatoci da Anac. Aspettiamo di avere tutti gli elementi per prendere una decisione, che comunicheremo nei tempi e nei modi opportuni». Fine.

Intanto gli uffici provinciali stanno studiando in queste ore come chiudere questa gara ormai logorata, una volta per tutte e ripartire con un bando completamente nuovo. Ma a quattro giorni dall'invio del parere di Anac alla Provincia, il presidente Maurizio Fugatti non ha ancora avuto il tempo di occuparsi della questione - evidentemente - né di rispondere alle crescenti preoccupazioni espresse dal presidente dell'Ordine dei medici, Marco Ioppi, dai medici del Santa Chiara, dagli infermieri e dai sindacati, che chiedono una risposta rapida a quella che è diventata ormai una «emergenza sanitaria», visto che la sanità trentina se vuole mantenere lo standard che si è riusciti a garantire in passato, non può più permettersi di fare a mano di un nuovo ospedale.

Né Fugatti né l'assessora alla salute, Stefania Segnana, hanno sentito fin'ora l'esigenza di rispondere a questi timori crescenti e a questi punti di domanda e men che meno di replicare allo scoramento di Renzo Dori, presidente della Consulta della Salute, che accusa la classe politica di «approssimazione e superficialità» sul tema della sanità di cui la gestione del Not è l'emblema. Ma ieri, come nei giorni precedenti, Fugatti e Segnana, avevano d'altronde ben altro di cui occuparsi: prima il concerto di Vasco, poi il Giro d'Italia a Lavarone e Borgo. Forse da oggi si concentreranno sulla sanità e il Not. E magari risponderanno ai cittadini e diranno - forse - cos'hanno intenzione di fare e quando.

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