Sanità / L’allarme

Epatite acuta nei bambini, il ministero della Salute scrive ad Apss: “Segnalateci tutti i casi sospetti”

Ignota per ora l’origine della malattia. Fra i sintomi più comuni, l'ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi, dolore nella parte alta destra dell'addome, nausea e vomito

ROMA. Sono già quattro in Italia i casi sospetti di epatite acuta grave infantile di cui ancora non si conoscono le cause e che, pur manifestandosi con caratteristiche di una forma infettiva virale, non appartiene ai cinque tipi noti (A, B, D, E).  Fra i sintomi più comuni, l'ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi, dolore nella parte alta destra dell'addome, nausea e vomito.


Si allarga, in Europa, l'allarme per le epatiti acute di origine sconosciuta, che colpiscono bambini sotto i 10 anni, in alcuni casi con forme talmente gravi da provocare un'insufficienza d'organo. Nelle scorse ore il ministero alla Salute ha scritto ad Apss per chiedere di segnalare tutti i casi sospetti. Il livello d’attenzione dunque si sta alzando.


Proseguono intanto le indagini per far luce sulle cause, nessun caso risulta per ora segnalato in Italia, ma si alza il livello di attenzione.

L'aumento dei casi di infiammazione acuta e grave del fegato di origine sconosciuta tra bambini sani è stata segnalata per la prima volta il 5 aprile in Scozia.

L'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, il 12 aprile, ha poi riferito che, oltre a quelli, c'erano ulteriori casi oggetto di indagine in Inghilterra, che portavano a oltre 60 i casi attenzionati oltremanica. La maggior parte riguardava bambini tra 2 e 5 anni e alcuni avevano avuto bisogno di un trapianto di fegato, evento rarissimo in questa fascia di età. Il giorno dopo, 3 casi sono stati segnalati in Spagna.

L'allarme si estende anche fuori dall'Europa, con 9 bambini colpiti in Alabama, negli Stati Uniti. Manca un conteggio ufficiale ma i casi sembrerebbero circa un centinaio in totale in poco più di due mesi.
 

Al momento, la causa esatta rimane sconosciuta. Un'origine infettiva è ritenuta come la più probabile ma i casi non sono legati a epatiti virali note, come A,B,C,E. Tra le ipotesi, vi è quella di un legame con il Covid-19 o con altre forme di infezioni virali, come quella da adenovirus, visto che entrambi i virus sono stati riscontrati in alcuni dei piccoli pazienti. Mentre non è stato identificato alcun collegamento al vaccino contro il Covid-19. Le indagini sono in corso e l'Ecdc è al lavoro insieme all'Oms per supportare le indagini.

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