Agricoltura / Il caso

Lasciare Apot per andare con i sudtirolesi? Sft rilancia e accusa: "Da Melinda metodi intimidatori"

Mercato delle mele in fermento, dopo l’annuncio del presidente Silvano Grisenti e la «smentita» di Vog: per la cooperativa di Trento c’è dietro il «colosso» noneso

CASO L'accordo con i sudtirolesi

di Lorenzo Ciola

TRENTO. Sft non ci sta e alza il tiro chiamando in causa direttamente Melinda, con il consorzio della Val di Non che viene additato come il nemico che sta cercando di far naufragare l'intesa che la cooperativa frutticola posizionata a sud di Trento sta cercando di definire con il colosso altoatesino Vog.

La sequenza dei fatti è quella raccontata negli ultimi giorni. La Società frutticoltori Trento, guidata dal presidente Silvano Grisenti, sta lavorando ad un'alleanza che le consenta di migliorare la propria impostazione commerciale, che le dia la possibilità di sfruttare al meglio le proprie linee di lavorazione e che le offra prospettive di graduale differenziazione delle proprie varietà. Con una prerogativa che nessun'altra realtà può proporre in provincia di Trento: una quota di produzione biologica piuttosto elevata.

Stando a quanto presentato giovedì sera nel corso di una serata riservata ai soci nella Sala della Cooperazione ci sono tre soluzioni per rispondere a queste istanze. Una soluzione è quella di rivolgersi a Melinda, un'altra e di cercare di aggregare un buon numero di frutticoltori indipendenti, un'altra ancora è di studiare un'alleanza con Vog.

La proposta fatta propria dal consiglio di amministrazione è proprio quest'ultima perché considerata in grado di assicurare l'autonomia della cooperativa, di avere costi di provvigione identici a quelli praticati all'alleato, di poter contare sulla prospettiva di uno sviluppo parietale condiviso. E questa proposta è stata quella che anche i soci presenti all'incontro hanno mostrato di gradire maggiormente.

Il colpo di scena è però arrivato nella serata di venerdì con una nota di Vog che precisava come il focus del consorzio fosse quello di garantire la migliore commercializzazione possibile ai soci del territorio altoatesino, come previsto anche dallo statuto. Con la precisazione, poi, di non voler essere coinvolti «dalle discussioni interne al mondo agricolo trentino». Il consorzio della provincia di Bolzano si è insomma smarcato da eventuali accordi con Sft, come ha precisato anche il presidente Georg Koessler.

Vog quindi non ha quindi intenzione di avviare collaborazioni con Sft o, semplicemente, a livello politico o ad altri livelli sono state fatte pressioni per fare in modo che dal sistema frutticolo trentino non ci fossero fughe o tentativi di compromettere un'unitarietà almeno di facciata?

Secondo il messaggio inviato ieri ai soci da Sft, dietro a quanto accaduto negli ultimi giorni ci sarebbe direttamente Melinda. Il messaggio fa riferimento direttamente a quanto riportato ieri dall'Adige e spiega di «rinnovare e confermare» quanto presentato nella serata di giovedì a Trento, al punto che anche nella giornata di venerdì si sarebbe svolta una riunione tecnica per programmare al meglio la collaborazione tra Sft e Vog. Cosa sarebbe successo quindi? Nel messaggio firmato da Grisenti «il resto è riconducibile ai soliti metodi intimidatori usati da Melinda, che respingiamo al mittente».

Insomma Sft accusa Melinda di essere intervenuta per far saltare l'accordo della stessa Sft con Vog e la polemica che spacca il mondo frutticolo trentino ha scritto una nuova puntata. L.C.

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