Trento / Il caso

Nuovo ospedale in vial al Desert o nell'area San Vincenzo? Sei anni fa l'analisi delle due opzioni

All'indomani della bocciatura del progetto Guerrato in sede di conferenza provinciale dei servizi, è tornata in campo una soluzione che sembra trovare nuovi "sponsor" in Provincia: se passasse questa linea, il Not sorgerebbe (chissà quando) dove ora si sta preparando l'arena per il mega concerto di Vasco Rossi del 20 maggio prossimo

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di Domenico Sartori

TRENTO. Considerarono pure le ore di soleggiamento, nel comparare se fosse meglio realizzare il nuovo ospedale in via al Desert oppure sull’area San Vincenzo di Mattarello.

Correva l’anno 2015. Si parlava di Pst (Polo sanitario trentino) e non più di Not (Nuovo ospedale trentino), dopo la sentenza del Consigliò di Stato che azzerò la gara. Fu la giunta Rossi, con l’assessore alla salute Luca Zeni, a caldeggiare la collocazione del Pst in via San Vincenzo.

Il Comune, sindaco Alessandro Andreatta, fu preso di sorpresa. Spiazzato, perché la pianificazione urbanistica del “vecchio” Not era in via al Desert e non sui poco meno di 27 ettari agricoli di Mattarello acquistati dalla Provincia (con esproprio) per farne caserme militari, poi mai realizzate. Se ne uscì con la costituzione di un gruppo di lavoro che Comune e Provincia decisero di attivare il 23 ottobre 2015 e che completò l’analisi in tempi rapidi, il 25 gennaio 2016: per il Comune, gli architetti Ennio Dandrea e Giuliano Stelzer e l’ingegner Bruno Delaiti; per la Provincia, gli ingegneri Raffaele De Col e Luciano Martorano, il dirigente Silvio Fedrigotti e il docente di UniTn, architetto Giuseppe Scaglione. Lo studio, da principio, ricorda che del Not si parla dal 2000-2002.

Come un interminabile gioco dell’Oca, il Not è tornato ancora una volta al punto di partenza: ecco tutte le tappe di un iter senza fine

Vent’anni, passati tra discussioni, gare, ricorsi, annullamenti, controricorsi: insomma, tutto l’armamentario del peggior sistema Italia ingessato da una burocrazia onnipotente. È questa la storia del Not, il Nuovo ospedale Trentino, per la realizzazione del quale, dopo anni di discussioni, si partì concretamente nel 2011. Oggi, nel 2022. Siamo ancora al punto di partenza, come un interminabile gioco dell’Oca.

Fu preso in considerazione ogni aspetto, nell’analisi comparativa: esigenze sanitarie, elementi urbanistici e ambientali, la mobilità e le infrastrutture, costi, benefici e tempistiche realizzative. L’area di via al Desert misura 19,7 ettari, più i 2,2 della zona sportiva Trentinello che il Comune è pronto a mettere a disposizione, già previsti per il Not in Prg; quella di San Vincenzo 26,1 ettari. Venne pure considerato il risparmio, quantificato in 7,1 milioni di euro l’anno, del costo di gestione delle attuali infrastrutture sanitarie su più poli: Santa Chiara, Villa Igea, Big Center. Uno degli aspetti più problematici è quello dei costi esterni riferibili alle infrastrutture necessarie per rendere funzionali le due aree: per via al desert, 41,2 milioni, per la necessità di interrare la tangenziale di Trento; per San Vincenzo, 9,5 milioni, cui però vanno aggiunti 4 milioni per le barriere antirumore.

Il tutto finì con la conferma della collocazione del nuovo ospedale in via al Desert. La giunta comunale ne prese atto nella seduta del 7 marzo 2016, ed il sindaco Andreatta prese carta e penna e scrisse alla Provincia. Comunicò che il Comune era pronto a mettere a disposizione i 2,2 ettari dei campi sportivi del Trentinello. Chiese inoltre se, nell’ambito della riprogettazione del Not con il Pst, fossero ancora necessarie le adiacenti aree di proprietà privata (che il Prg destina all’ospedale), per poter così avviare la relativa procedura di esproprio, rimuovendo il vincolo decennale in fase di scadenza.

Il sindaco pro tempore (marzo 2016) chiese poi alla Provincia di costituire «un gruppo di lavoro congiunto con il compito di valutare la destinazione sia dell’attuale compendio dell’ospedale S. Chiara, sia dell’area in località San Vincenzo a Mattarello», non più destinata a caserme, né a nuovo ospedale.

Sei anni dopo, la San Vincenzo risulta zona per attrezzature leggere e verde. Nulla si sa di cosa ne sarà del nuovo ospedale, tanto meno è chiarito cosa Comune e Provincia abbiano in mente di fare del compendio e degli spazi enormi del “vecchio” S. Chiara (312.088 m3 di volume, 162 milioni di valore del fabbricato, più 57,5 degli impianti).

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