Ambiente / Il caso

Vanni Ceola: bypass ferroviario di Trento? Era meglio interrare il tracciato attuale, come hanno fatto a Bologna

L’avvocato ed ex assessore provinciale: «Anche la bonifica Sloi è gestita male: solo per le rogge servirebbero 10 miliardi di euro. Dilettanti allo sbaraglio, pensano una cosa di notte e il giorno dopo la dicono»

di Franco Gottardi

TRENTO. Vanni Ceola è stato il primo assessore Verde della città. Erano gli anni Novanta e contribuì tra l'altro ad allargare la zona pedonale in centro. Oggi non è più impegnato direttamente in politica ma da avvocato ha firmato, per conto di associazioni ambientaliste e NoTav, l'esposto in procura segnalando i problemi, ambientali e sanitari, che il progetto di Rfi rischia di provocare nella zona dei siti inquinati a Trento Nord.

Tesi in larga parte riprese anche dall'Agenzia dell'ambiente provinciale nel suo parere (negativo) sulla procedura nazionale di Valutazione di impatto ambientale.Ieri Ceola era alla manifestazione.

Avvocato, al di là delle interferenze con Sloi e Carbochimica, cosa pensa del progetto di circonvallazione?

Penso che sia un'opera assolutamente inutile, che danneggia una parte importante del territorio. Basti pensare che per 2 km e mezzo avremo una trincea larga una ventina di metri che taglia la valle. Oltre al fatto che la gente di via Pietrastretta e della collina sentirà per sempre le vibrazioni di ogni treno che passa. Penso che non abbia alcun senso pensare che questo sacrificio potrà permettere un giorno o l'altro, quando si farà l'interramento della ferrovia storica in centro, di avere un paio di chilometri di parco. Questa forse era invece l'occasione per fare l'interramento sia della ferrovia passeggeri che di quella merci, con un percorso molto più breve, che non avrebbe creato problemi di natura idrogeologica.

Intende dire che sarebbe l'occasione per fare il Metaprogetto tutto in un colpo?

Io penso di sì. C'è anche l'alternativa in Destra Adige, ma quella poi porterebbe altri problemi simili, anche se non così gravi. Dunque se vogliamo fare qualcosa per la città tanto vale fare veramente l'interramento. A Bologna sono arrivati in centro passando sotto le case e hanno fatto la stazione sotterranea. Quindi probabilmente si può realizzare la stessa cosa, passando sotto l'attuale ferrovia.

Forse il problema è che per l'attuale progetto ci sono i soldi subito pronti?

E non si possono spostare di qua i soldi? Il percorso sarebbe molto più breve, 7 chilometri invece di 12. E anche se dovesse costare di più a chilometro di soldi ce ne sarebbero abbastanza. È un'idea. Può darsi che sia stupida perché non sono un tecnico. Ma questo ci restituirebbe tutto il sopra. Certo dovremo comunque risanare i terreni Sloi, che non costano qualche decina di milioni come ha detto qualcuno poco informato.

E quanto costano?

Il progetto delle rogge ci ha fatto vedere che risanare un metro cubo di terreno costa 5.000 euro. Lì si tratta di risanare 210.000 metri per 10 metri di profondità, quindi oltre 2 milioni di metri cubi, che vuol dire 10 miliardi. Facciamo anche che siano la metà, rimangono 5 miliardi.

E cosa pensa dell'idea di espropriare le aree per pubblica utilità?

Altra genialata! Gli speculatori che hanno acquistato per poco da Prada e Randaccio i terreni e hanno ottenuto di poter realizzare opere in base a quanto risanano non hanno risanato niente per 40 anni. E adesso espropriano il terreno, magari glielo pagano anche. L'esproprio era un'opzione a cui bisognava pensare nel 1978. Allora aveva un senso.

Forse è il tentativo di cogliere l'occasione di un progetto impattante almeno per risolvere un altro "cancro" urbanistico della città?

Può essere, ma mi sembra tanto di vedere "dilettanti allo sbaraglio". Viene loro in mente una cosa la notte e la mattina la dicono. Se le studiassero prima forse ne verrebbe fuori qualcosa di meglio.

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