Pandemia / Il caso

Professori no vax di nuovo a scuola, Coppola all'attacco: “Chi non ha rispettato le regole alla fine l’ha vinta”

La consigliera provinciale dei Verdi contrariata dal fatto che i docenti non vaccinati, secondo il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dal primo aprile potranno tornare a scuola, pur essendo adibiti ad altre mansioni che non siano l’insegnamento e che non prevedano contatto con gli alunni” 

DELUSI I presidi: "Un capolavoro"
REGOLE Cosa cambia dal primo aprile
PROVINCIA Prorogato lo smart working

TRENTO. I docenti non vaccinati, secondo il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dal primo aprile potranno tornare a scuola ma verranno adibiti ad altre mansioni che non siano l’insegnamento e che non prevedano contatto con gli alunni. La consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola è perplessa.

”Sarà molto difficile stabilire nelle scuole – spiega – quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi. Sappiamo che in Trentino sono circa 170 gli insegnanti non vaccinati che faranno rientro a scuola, mentre a livello nazionale sono circa 3.800. Per i Presidi si tratta di una situazione surreale perché risulta impossibile individuare locali dove gli studenti non saranno presenti, permettendo distanziamenti adeguati in tutti i locali: aula magna, laboratori, biblioteche, luogo di studio individuale”.

Dal 1° aprile la svolta per il green pass: ecco cosa cambia

Sarà per tutti, e soprattutto per chi non è vaccinato, una piccola rivoluzione. Dal 1° aprile cambiano in maniera significativa le regole sulle restrizioni anti Covid e sull’obbligo del green pass, anche per i trasporti pubblici.

Prosegue: “Ciò rende evidente il fatto che verranno penalizzati tutti quei docenti che hanno seguito la norma e si sono vaccinati, mentre si premia con il reinserimento al “non lavoro” una minoranza di docenti che a questo punto sarebbe opportuno stessero a casa pagati, evitando così il problema della condivisione degli spazi”.

E conclude: “Il messaggio che passa è dunque quello che chi non ha rispettato le regole alla fine l’ha avuta vinta perché può rientrare a scuola con mansioni sostanzialmente inesistenti, pagato con i fondi destinati al contratto di tutti i docenti. Interrogo il Presidente della Provincia per sapere come si intenda gestire la commistione fra insegnanti vaccinati e non vaccinati (possibili conflitti interni e divisioni tra il personale) e la relazione di questi ultimi con gli alunni/alunne”.

comments powered by Disqus