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Torna la voglia di sposarsi, ma senza troppi invitati: ormai rarissimi quelli con più di cento persone

Cambiano le usanze anche in Trentino: non solo di sabato e per i matrimoni civili va di moda il “celebrante” per la cerimonia bis nella location scelta dalla coppia per festeggiare. I ristoratori: “Le agende sono già belle piene”

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TRENTO. Con il 31 marzo e la fine dello stato di emergenza si allentano le misure anti-Covid. Da tempo, nonostante le incognite, i trentini con l'intenzione di sposarsi avevano comunque fissato ristoranti e location particolari, anche se la pandemia ha cambiato alcune abitudini. Innanzitutto addio matrimonio con più di cento invitati. Sono rarissimi.

Addio anche alla tradizione che vuole che i matrimoni vengano celebrati solo di sabato o al limite di domenica. I ristoratori assicurano che per festeggiare nella giusta location le coppie sono disposte a sposarsi anche di lunedì, anzi anche di martedì e venerdì nonostante il famoso detto: «Di Venere e di Marte non si sposa e non si parte». 

Inoltre, anche alla luce dell'aumento delle cerimonie civili e del fatto che le regole anti-covid limitano al minimo i partecipanti che possono assistere in Comune, va ormai di moda la doppia cerimonia.

Quella ufficiale con la firma davanti all'ufficiale dello Stato civile e ai testimoni, e il matrimonio simbolico, un rito che arriva dall'America e che trova sempre più consensi anche in Trentino. In pratica un "celebrante", che può essere un professionista piuttosto che un amico o un parente, nella location scelta per festeggiare, pronuncia un discorso per gli sposi.

«In effetti il Covid ha cambiato molte abitudini - conferma Emanuela Bettucchi del ristorante Prime Rose di Levico - ma va anche detto che quest'anno c'è una grande voglia di sposarsi e le nostre agende sono belle fitte. Si parte già il 9 aprile, in piena quaresima, ma per chi si sposa con rito civile ovviamente questo non è un problema».

Le nuove regole prevedono, per il settore della ristorazione, che con il 31 marzo all'esterno non servirà più il green pass, mentre all'interno basterà quello base. «Con il primo maggio, poi, dovrebbe essere tolto completamente», spiega Marco Fontanari, presidente dell'associazione ristoratori del Trentino. «In ogni caso noi dobbiamo aspettare le linee guida per gli eventi - dice Bettucchi - ma questo attualmente non incide sulle prenotazioni. Le coppie che si sposano hanno in gioco la loro vita insieme e questo va al di là delle limitazioni».

«Che le cose si stanno muovendo lo conferma anche Danilo Moresco, titolare del ristorante da Pino a San Michele all'Adige. «Quest'anno sono poche le coppie che rinunciano al matrimonio. Tutti sperano che si possa tornare presto alla normalità anche se il maggior numero di prenotazioni le abbiamo per i mesi estivi, a partire da giugno e fino a settembre». Anche per Moresco tra gli effetti del Covid c'è la diminuzione del numero di invitati. «Vediamo matrimoni con 40-50 persone, ma difficilmente ci sono quelli da 150». Matrimoni concentrati in pochi mesi, il che vuol dire che solo chi ha prenotato con largo anticipo riesce ad essere soddisfatto con feste nel fine settimana. E gli altri? «Con il catering riusciamo a soddisfare anche 2/3 coppie ogni sabato. E in questo caso le location sono le più diverse: dal rustico al castello, dalle rive del lago ai prati di montagna».

Per Toni Shkereli, patron del ristorante Castel Toblino, che ci sia voglia di tornare a festeggiare è evidente dalla richieste che ogni giorno gli arrivano. «Ho già 25 matrimoni fissati ma anche tanti appuntamenti con potenziali clienti che vogliono vedere le sale e i menù. Già lo scorso anno c'era stata una forte richiesta in quanto avevamo dovuto soddisfare anche le richieste di chi era stato costretto a rimandare. Il primo matrimonio è fissato per fine aprile e poi avanti per tutta l'estate».

Dunque, virus permettendo, sarà un'estate di festeggiamenti con gli esercenti che sperano di recuperare il drastico calo registrato nel 2020 e parzialmente nel 2020.

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