Politica / Il caso

Indennità dei vertici A22, il Pd attacca la giunta regionale e Fugatti

L’esecutivo Svp-Lega, con un emendamento «notturno», dispone la deroga al tetto di 240 mila euro all’anno fino al 2025, l’accusa dei dem: «Siamo intervenuti, per ora scongiurato»

TRENTO. La giunta regionale del Trentino – Alto Adige ha appena confermato gli aumenti delle indennità di carica per il cda e i consiglieri dell’Autobrennero. E’ la denuncia del gruppo consiliare del PD.

«È giusto, comprensibile, ragionevole che i vertici dell’Autobrennero guadagnino più del presidente della Repubblica, in deroga alla legge dello Stato e alla legge regionale, che prevedono che nessun amministratore di società pubbliche, o a prevalente partecipazione pubblica, possa ricevere compensi superiori ai 240.000 annui lordi e onnicomprensivi?» chiede il partito Democratico.

«A 240.000 euro ammonta il compenso del presidente della Repubblica. Anzi “ammontava”, perché Mattarella se lo è ridotto. Evidentemente dalle parti della maggioranza regionale Lega-Svp e altri si pensa che 240.000 euro siano pochi e che i vertici della nostra autostrada, una società che non conosce rischio d’impresa e che dal 2014 è in regime di proroga della concessione, meritino di più.

Si spiega solo così l’emendamento, come tutte le cose di cui ci si vergogna scritto nottetempo, e presentato dalla maggioranza regionale all’ultimo minuto, che proroga fino al 2025 la deroga al tetto di legge per i compensi.

Richiesto da noi di spiegare le ragioni di questa improvvida iniziativa, il presidente Fugatti si è chiuso in un imbarazzato silenzio. Abbiamo allora presentato un emendamento all’emendamento della maggioranza per riaffermare il tetto ai compensi e abbiamo contestualmente chiesto la verifica del numero legale. Come al solito molti consiglieri di maggioranza erano assenti e la seduta è stata sospesa. Speriamo che la notte stavolta porti consiglio».

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