Tasse / Provincia

Irpef più alta dello 0,5%: ok in Consiglio provinciale, ecco chi ha votato sì, Spinelli: «un adeguamento obbligato»

La proposta della giunta, che si allinea agli scaglioni nazionali, scatena le minoranze: 16 voti a favore (compreso Ossanna), contraria l’opposizione ed anche Fratelli d’Italia si sfila astenendosi

TRENTO. Con 16 voti a favore, tra cui Lorenzo Ossanna (Patt), 6 contrari (Alex Marini, Paolo Zanella, Lucia Coppola, Filippo Degasperi e gli autonomisti Paola Demagri e Michele Dallapiccola) e 7 astenuti, i consiglieri del Pd, Ugo Rossi (Azione) e nella maggioranza Alessia Ambrosi e Katia Rossato di Fratelli d’Italia (il capogruppo Cia non era in aula), che non hanno evidentemente condiviso il disegno di legge della Giunta, il consiglio provinciale ha approvato l’aumento dello 0,5 dell’addizionale Irpef per i redditi fra i 50.000 e i 55.000 euro per allinearlo agli scaglioni ridefiniti a livello nazionale.

Per questo l’assessore Achille Spinelli firmatario della proposta ha parlato di «adeguamento obbligato» che comporta un maggiore gettito per la Provincia di 450 mila euro.

La legge conferma inoltre anche per il 2022 per le cooperative sociali e le onlus, il che comporta un minor gettito di circa 350 mila euro che verrà compensato ai comuni dalla Provincia.

Infine, viene istituito un comitato tecnico - scientifico da affiancare al consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo.

La discussione su questo aumento dell’addizionale Irpef per i redditi medi è stata però l’occasione per le minoranze di ricordare che la giunta guidata dal presidente leghista, Maurizio Fugatti, in questi anni ha aumentato le tasse invece di tagliarle come aveva promesso.

L’ex governatore Ugo Rossi ha detto che la giunta Fugatti «ha aumentato l’addizionale Irpef del 20% dal 2020» e Paola Demagri ha quantificato l’aumento del gettito in 15,4 milioni dal 2018 a oggi.

Zanella ha aggiunto che questa giunta ha aumentato le tasse ai redditi più bassi fin dall’inizio della legislatura togliendo l’esenzione che prima arrivava ai 20mila euro. Concetto da rimarcato da Degasperi che ha detto: «Come prima mossa si sono penalizzati i più poveri e premiati i ricchi con bonus e autobus gratis senza distinzione di reddito».

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