Pandemia / Le regole

L'affondo dell’assessora Segnana: «Sui sanitari no vax guariti il governo faccia chiarezza»

In Trentino 90 infermieri e 30 medici non hanno rispettato l’obbligo vaccinale ma adesso sono in possesso del Green pass

MALESSERE I medici ospedalieri trentini lavorano troppo
ALLARME Dori: "Svolta preoccupante verso il privato"
RIFORMA Ecco dove sorgeranno le dieci nuove Case della comunità
FUGA Tre medici su quattro pronti a lasciare per il privato o l’estero

TRENTO. Sono guariti dal Covid e quindi sono immuni al Coronavirus ma, sulla carta, non possono lavorare perché sprovvisti di Green pass: si tratta di 120 sanitari no vax del Trentino la cui sorte è al centro di un contenzioso tutto burocratico. Per questo mercoledì si è riunita la Commissione salute delle regioni e province autonome, che ha dato il via libera a predisporre un documento unitario da presentare al più presto al Governo per ottenere i chiarimenti necessari.

Spiega l'assessora provinciale alla salute Stefania Segnana: «Esiste una normativa che si è succeduta in modo non lineare: per altre categorie come per le forze dell'ordine e gli ultra cinquantenni, soggette ad identico obbligo vaccinale, la guarigione da Covid dà diritto al Green pass rafforzato, permettendo così il rientro al lavoro. Inoltre la guarigione è stata recentemente equiparata alla dose booster che determina un Green pass rafforzato senza scadenza. Ecco perché si chiede maggiore chiarezza e coerenza, in relazione ad analoghe situazioni che riguardano il personale sanitario, stante l' importanza delle conseguenze di carattere organizzativo che ciò comporta».

Promette Segnana: «La linea condivisa in sede di Commissione salute sarà ufficializzata al Governo, per sciogliere una volta per tutte dubbi ed interpretazioni difformi a livello territoriale».Il tema riguarda non solo i 120 sanitari, ovvero 90 infermieri e 30 medici, che nonostante tutte le evidenze scientifiche avevano deciso di non accettare alcun tipo di vaccino, ma l'intero comparto della sanità che si trova in grave carenza di personale.

Da una parte dunque, c'è l'esigenza di far lavorare il maggior numero di professionisti; dall'altra, il pronunciamento dell'Avvocatura di Stato e del Ministero della salute è molto chiaro, e sostiene che il personale non vaccinato, anche se in possesso del Green pass di guarigione, non può accedere ai luoghi di lavoro. Niente vaccinazione, niente lavoro.

Ancora una decina di giorni fa il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Trento, Daniel Pedrotti aveva dichiarato: «Su 150 sospensioni, dalla fine di dicembre ne abbiamo revocate una novantina. Ora siamo in stand-by in quanto la Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche ci ha detto che avrà un incontro a breve e a quel punto ci verranno fornite informazioni».

Per quanto riguarda invece i medici, il presidente dell'Ordine Marco Ioppi aveva spiegato: «Sono circa 30 i professionisti che sono stati riammessi in quanto guariti e che in base alle ultime indicazioni, dovremmo sospendere nuovamente. Al momento stiamo attendendo indicazioni».

E così mentre si attendono notizie, infermieri e medici sono tornati al lavoro. La situazione resta ancora confusa dal punto di vista della normativa: dopo un incontro del Gruppo tecnico della prevenzione e dopo aver sollevato l'argomento in Commissione Salute, la linea proposta da Segnana è quella di portare l'argomento all'attenzione del ministro degli affari regionali e delle autonomie Mariastella Gelmini, nell'ambito dei lavori della Conferenza Stato Regioni.

Nell'incontro si è dunque deciso di procedere in maniera unitaria e chiedere una volta per tutte chiarimenti in materia, così da stabilire se questi infermieri e questi medici, che non si sono vaccinati e quindi non hanno rispettato l'obbligo imposto alla loro categoria, possano o meno tornare a lavorare. Considerando anche che, da guariti, non possono comunque più vaccinarsi.

comments powered by Disqus