Trentino / Politica

Azione sceglie la nuova segreteria: saremo un'alternativa alla Lega nel 2023

Il partito annuncia anche la partecipazione a un presidio per la pace e condanna l'invasione russa dell'Ucraina:  "Le forze dei Paesi democratici si uniscono per dare una risposta corale e unitaria a una aggressione brutale"

TRENTO. Nella serata di ieri, giovedì 24 febbraio, si è riunito in presenza il neoeletto direttivo provinciale di Azione per approvare, su proposta del segretario Mario Raffaelli, la segreteria provinciale.

La proposta è stata accolta all'unanimità e i seguenti sono i nomi che la comporranno: Laura Scalfi, Ugo Rossi, Paola Moschini, Monia Zuntini, Luca Leoni, Andrea Cavazzani, Matteo Piccolotto, Giovanna Gambarota, Ennio Pangrazzi, Francesca Tomaselli, Arianna Paoli, Doriano Valer, Isacco Corradi. Sono stati attribuiti gli incarichi per l'organizzazione a Paola Moschini, per la comunicazione a Matteo Piccolotto e per gli Enti Locali a Isacco Corradi.

Compito di questa segreteria del partito fondato da Carlo Calenda - sottolinea una nota - sarà delineare un programma concreto e convincente per il 2023.

Una elezione che ci vedrà protagonisti per una alternativa alla proposta populista e leghista e per una concezione aperta e moderna della nostra autonomia speciale, con il pragmatismo e la ragionevolezza delle proposte che, da quando Azione esiste, ci distinguono. Infatti, anche nella serata di ieri sono stati molti i temi di discussione che verranno poi tradotti in concreto dalla nuova segreteria e dai tavoli di lavoro.

In queste ore drammatiche, inoltre, una delegazione di Azione sarà presente al presidio della pace a Rovereto per portare non solo solidarietà al popolo ucraino ma anche per condannare l'invasione di una nazione libera di autodeterminarsi da parte di un nemico della democrazia.

È questo, infatti, il momento in cui le forze dei Paesi democratici si uniscono per dare una risposta corale e unitaria ad una aggressione brutale e unilaterale.

È il momento in cui anche però è necessaria una riflessione sull'indipendenza strategica dell'Europa che non può trovarsi in ogni scenario dipendente dal gas russo.

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