Viabilità / Opere

Riprendono i lavori, Menador chiuso fino al Giro d'Italia (24 ore su 24, tutti i giorni)

Disagi in vista per i pendolari dell’Altopiano Cimbro, tutto il traffico andrà sulla Fricca e la Vigolana: il cantiere fino a fine maggio, poi la tappa della corsa rosa con arrivo a Lavarone

di Luigi Oss Papot

MONTEROVERE. Riprenderanno dall'1 marzo i lavori alla strada provinciale 133 di Monterovere (meglio conosciuta come strada del Menador): come deciso da un'ordinanza del Servizio gestione strade della Provincia di Trento, la chiusura stavolta durerà ben 81 giorni, fino al 20 maggio, e sarà continuata, 24 ore su 24, senza possibilità di deroga per alcun mezzo.

La riapertura avverrà proprio alle porte del passaggio della tappa numero 18 del Giro d'Italia 2022 che, il 25 maggio, arriverà a Lavarone dopo che i corridori avranno scalato proprio il Menador.

Rispetto alla prima chiusura, avvenuta gli ultimi mesi dell'anno scorso (per la quale tuttavia il transito era consentito in orario serale e notturno), stavolta i lavori avranno implicazioni più pesanti anche sul traffico: la strada provinciale, per quanto stretta e tortuosa, è utilizzata frequentemente come collegamento rapido fra la Valsugana, gli altipiani cimbri ed il Veneto.

Probabile dunque che tutto il traffico passerà ora dalla Fricca, attraverso la Vigolana.

I lavori sono eseguiti dall'impresa Zampedri Lorenzo di Viarago di Pergine (la primavera scorsa, in sede di appalto, furono invitate 20 imprese, e 13 presentarono un'offerta). L'importo complessivo dell'intervento è di 1.141.000 euro di cui 870.472,05 euro per lavori a base d'appalto (820.638,16 euro per lavorazioni soggette a ribasso e 49.833,89 per oneri della sicurezza): l'impresa perginese ha offerto un ribasso del 20,282% sull'importo a base d'appalto, rideterminando quindi il costo finale a 704.030,84 euro, comprensivi degli oneri per la sicurezza.

L'impresa sta realizzando l'allargamento della sede stradale a 6 metri (dagli attuali 4-4,50 metri di larghezza media), muri e banchettoni sul lato di valle, la posa di nuove barriere stradali a norma e la messa in sicurezza delle scarpate di monte nel tratto più stretto e pericoloso (benché spettacolare) della Kaiserjägerstrasse, quello oltre le due gallerie (scavate a mano nella roccia dall'esercito austroungarico) e dove il tracciato compie un paio di tornanti davvero stretti, a gomito.

La strada, per come si percorre oggi, è il risultato del lavoro del 2° reggimento della 3° compagnia dei Kaiserjäger (da cui prende il nome) nel 1911, qualche anno prima dello scoppio della grande guerra, ricalcando un sentiero risalente agli anni Settanta dell'Ottocento: proprio durante la prima guerra mondiale fu uno dei principali collegamenti dell'esercito austroungarico per il rifornimento della linea degli altipiani.

I lavori che inizieranno a marzo e termineranno a maggio, alla vigilia del Giro d'Italia, rappresentano il primo stralcio dell'opera complessiva: è ancora in fase di progettazione infatti un nuovo tunnel (stimato di 250 metri di lunghezza) per aggirare il tratto delle due gallerie, che è anche quello di più difficile gestione per la larghezza della carreggiata e l'impossibilità di apportare migliorie, a causa della conformazione stessa della montagna.

Un'impresa, quella dei soldati di oltre un secolo fa, che solo le macchine moderne stanno tentando di migliorare.

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