Pandemia / Il caso

Lavoro, caos sui no vax da sospendere: la Provincia prende tempo e attende i "consigli" da Roma

L'assessora Segnana rimanda al 1° marzo le decisioni sulla questione sollevata dall'Avvocatura dello Stato che riguarda le categorie che hanno l'obbligo di vaccino (come scuola, sanità, forze dell'ordine). Senza i sanitari guariti dal covid ma non vaccinati, ospedali e rsa in crisi

LA DECISIONE I no vax guariti dal covid devono restare sospesi: bocciata l'interpretazione trentina

di Matteo Lunelli

TRENTO. Sulla sospensione dei sanitari non vaccinati ma guariti si saprà qualcosa in più (la domanda è: possono lavorare o no?) il 1° marzo.

La Provincia, infatti, prima di decidere in merito alla delicata questione, attende Roma. E cioè il parere di Commissione Salute della ministra Gelmini, nell'ambito dei lavori della Conferenza Stato Regioni.

Quello che è certo è che il pronunciamento dell'Avvocatura dello Stato ha creato un terremoto nei palazzi della Provincia, in particolare dell'Azienda sanitaria: se si deciderà di (ri)sospendere medici, infermieri e oss da poco tornati in corsia grazie alla guarigione, si rispetterà la legge, che prevede un obbligo vaccinale, non un obbligo di green pass, ma si andrà anche a mettere ulteriormente in difficoltà i reparti (senza parlare di Rsa e vari ambulatori).

Se, invece, si deciderà di andare avanti così è evidente che ci possano essere problemi futuri a livello giuridico.

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