Giustizia / Femminicidio

Omicidio di Agitu, iniziato il processo con rito abbreviato: chiesti 19 anni e 4 mesi per Suleiman Adams, reo confesso

L’imputato in aula scortato dagli agenti, è accusato di omicidio ed anche violenza sessuale per il delitto del 29 dicembre 2020 in Val dei Mocheni

IL DELITTO Una morte che ha scosso l'Italia
LA FAMIGLIA «Violenza terribile, diteci perché è successo»
VIDEO La ricostruzione dell'omicidio
LA CONFESSIONE L'uomo sotto accusa parla

TRENTO. E’ iniziato questa mattina – 14 febbraio – il processo con rito abbreviato per l’omicidio di Agitu Ideo Gudeta. Sul banco degli imputati il reo confesso, Suleiman Adams, ghanese di 33 anni. Il pubblico ministero Giovanni Benelli ha chiesto per lui la pena di 19 anni e 4 mesi, il massimo considerato il rito abbreviato.

Sul piano giudiziario, la vicenda è già indirizzata. Adams ha ammesso: è stato lui la sera del 29 dicembre 2020 ad uccidere a martellate Agitu nella casa di Frassilongo, in valle dei Mocheni. L'imputato è accusato di omicidio volontario e violenza sessuale. Per i legali della famiglia Agitu un chiaro caso di femminicidio, mentre la difesa punterà ad ottenere una pena meno pesante sostenendo il movente economico. La vittima - così la loro versione - avrebbe avuto dei debiti con Adams.

Se la vicenda giudiziaria è già in buona parte definita, resta l'eredità morale lasciata da Agitu, diventata un simbolo di integrazione. Era dovuta fuggire dalla sua terra d'origine dopo essersi schierata al fianco dei contadini contro il "land grabbing", ovvero l'accaparramento di terre messo in atto dalle multinazionali. A Trento si era laureata in sociologia, per poi avviare prima in val di Gresta e poi in valle dei Mocheni un allevamento di capre e la produzione di formaggi, la cui qualità è stata riconosciuta da numerosi premi. Una storia violentemente interrotta lo scorso inverno.

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