Giustizia / Il caso

Accusato di aver abusato di due nipotine, un 62enne trentino evita il processo per 20 giorni

Tutti i reati di carattere sessuale hanno subito un inasprimento di pena ed un aumento dei tempi di prescrizione. L'attenta ricostruzione dei fatti curata dagli avvocati ha però permesso di stabilire che gli episodi incriminati sarebbero avvenuti sino a pochi giorni prima dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni di legge

BOLZANO. Codice penale alla mano rischiava una condanna sino a 5 anni di reclusione in realtà il giudice ha disposto il non luogo a procedere perché i fatti sono risultati ormai prescritti, sebbene per un soffio cioè una ventina di giorno o forse anche meno.

A finire sotto processo a Bolzano (con rito abbreviato) davanti al giudice Emilio Schönsberg è stato un uomo di 62 anni, trentino, accusato di essersi reso responsabile di gravi episodi di carattere sessuale alla presenza di due sorelline, nipotine della sua convivente che periodicamente gli venivano affidate per qualche ora.

Furono proprio le due bambine a riferire successivamente cosa sarebbe accaduto più volte e l'uomo finì sotto accusa per corruzione di minorenni con atti sessuali (articolo 609 quinques) che il codice penale classifica comunque come violenza sessuale. I fatti contestati (ricostruiti come detto sulla base delle dichiarazioni delle piccole) sarebbero avvenuti dal 2010 ai primi di ottobre del 2012 in un centro della Bassa Atesina. Il capo d'accusa era molto pesante.

L'uomo era infatti accusato di aver approfittato delle ore che trascorreva da solo con le due piccole (all'epoca dei fatti una di 10 e l'altra di 6 anni) per abbandonarsi a pratiche di autoerotismo facendosi filmare da una delle bambine. Come spesso accade in casi simili, l'orco, godeva della fiducia di tutta la famiglia e concretizzava le sue perverse fantasie quando le piccole gli venivano affidate per essere accudite. Alla più grande delle due sorelline il compagno della nonna avrebbe anche mostrato materiale pornografico «al fine di indurla a compiere o a subire atti sessuali».

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini preliminari, l'uomo avrebbe anche costretto la bimba a guardare film pornografici, tenendola sulle ginocchia e, allo stesso tempo, compiendo atti di autoerotismo. Nel corso dell'udienza (a porte chiuse) di una settimana fa, la Procura della Repubblica aveva chiesto la condanna dell'imputato a due anni e mezzo di reclusione. Ieri però il processo si è concluso con un nulla di fatto in quanto nei confronti del 62enne trentino è stato disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.

E' stato il fiuto professionale degli avvocati difensori, trentini, Nicola Degaudenz e Alessandro Meregalli, a disinnescare la pesante imputazione. Tutti i reati di carattere sessuale hanno subito un inasprimento di pena ed un aumento dei tempi di prescrizione sulla base di una legge di riforma entrata in vigore il 23 ottobre 2012. L'attenta ricostruzione dei fatti curata dagli avvocati ha però permesso di stabilire che gli episodi incriminati sarebbero avvenuti sino a pochi giorni prima dell'entrata in vigore delle nuove disposizioni di legge (come detto il 23 ottobre 2012). Applicando la vecchia normativa il reato è così risultato prescritto.

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